Partiamo dalle radici, come ha inizio la vostra storia?
V: Da una passione e dall’ispirazione, entrambe per e da Madre Natura.
In che modo la natura ispira i vostri progetti e il vostro stile di vita?
V: Insegnandomi i tempi, le attese, le azioni e le pause naturali ed essenziali. Nella sua semplicità e naturalezza priva di sovrastrutture e montature architettoniche.
Se potessi essere il protagonista di un film, quale sceglieresti?
F: Mi piacerebbe essere Chance, il giardiniere, nel film Oltre il Giardino di Hal Ashby.
Se il vostro progetto fosse musica, quale brano sarebbe?
V: Into my Arms di Nick Cave
F: Nel cielo e nelle altre cose mute – Banco del Mutuo Soccorso, dall’album “…di Terra” del 1978
Quale opera d’arte/oggetto di design posizionereste al centro di un’esposizione?
V: La Samara di un Acero, elegante, perfettamente scolpita, opera di ingegneria e depositaria di vita.
Cosa significa per voi giardinaggio evoluto?
V: L’espressione della capacità di costruire un ambiente naturale piacevole, ma anche utile al sostenimento di un proprio ecosistema, sempre nel rispetto delle risorse naturali disponibili. Un giardino consapevole dell’importanza della vera protagonista: la natura.
F: Un giardino con basi solide, ben radicato, colto, che ha studiato i classici e quindi preparato a generare non solo tanti bei fiori per la gioia di api e farfalle, ma anche attrezzato per garantire confort e adeguate “terapie” agli umani.
Cinque parole per voi strettamente connesse al concetto di terra (suolo).
V: Acqua, fertilità, Madre, natura, ambiente.
Bio
Vaprio Zanoni, figlio di vivaisti e giardinieri, a 18 anni intraprende l’attività nel settore del verde, prima occupandosi di allestimenti, poi di coltivazione di piante ornamentali. Successivamente costituisce società di giardinaggio con le quali realizza opere a verde di diversa natura: restauro di giardini storici, giardini e parchi pubblici e privati, terrazze e giardini pensili, pareti vegetali, allestimenti indoor e temporanei. Collabora come consulente con molti studi di progettazione di architettura e del paesaggio.
Furio Ferri nasce a Viterbo verso la metà del secolo scorso. Da sempre nutre la convinzione di cambiare il mondo attraverso l’arte e a 20 anni abbandona tele e pennelli per matita e tecnigrafo. Trascorre la sua vita di giovane e stimato professionista tra arredamenti di negozi e locali, allestimenti di stand in importanti eventi fieristici e design di complementi d’arredo. Approcciandosi alla maturità decide di cambiare città, regione e interessi: s’innamora di una lombarda e con lei inizia, per gioco, l’attività dell’associazione no profit Animum Ludendo Coles, inserendo nelle pavimentazioni di aree pubbliche in tutta Italia grandi giochi a percorso e della tradizione popolare, dipinti, in pietra scolpita o in altri materiali. Continua a giocare perché “il gioco coltiva l’animo”.
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