Rinasciménto
Qualche domanda a Fabrizio Musa
Partiamo dalle radici, come ha inizio la tua storia?
La mia storia artistica ha avuto inizio proprio a contatto con la natura, in un luogo molto isolato sull’appennino parmense all’inizio degli anni ’90. Mi piaceva già molto dipingere ma nell’anno in cui ho vissuto lì, senza telefono e senza tv, per seguire i lavori di ristrutturazione di un casolare di famiglia, mi sono dedicato anima e corpo alla pittura. Ho approfondito il mio desiderio non ancora così evidente fino a quel momento e ho realizzato più di cento quadri in pochi mesi. Così è iniziato tutto.
Quali sono le persone che più ti hanno ispirato in ambito artistico e professionale?
A livello professionale più di tutti direi Pablo Picasso per l’incredibile percorso che ha stravolto completamente il suo modo di dipingere nel corso degli anni. Nell’ambito prettamente artistico sento una grandissima affinità – che spesso torna nelle mie opere – con Andy Warhol e tutta la Pop Art.
In che modo la natura ispira i tuoi progetti e il tuo stile di vita?
La natura ispira non solo la mia vita, ma anche i miei lavori. La natura è bellezza. La bellezza è arte. La serenità che vivo stando a contatto con la natura è di grandissima ispirazione per me, per il mio lavoro, per la mia vita. Appena ne ho l’occasione scappo e torno sull’appennino parmense dove tutto è iniziato.
Se poteste fare un omaggio alla terra, quale sarebbe?
Piantare un albero e avere la fortuna di vederlo crescere negli anni.
Qual è per te la definizione di arte?
La bellezza senza limiti.
Cinque parole per te strettamente connesse al concetto di terra (suolo).
Radici, pianeta, clima, natura, bellezza.
Bio
Fabrizio Musa, Como, classe 1971, vive e lavora tra Como e New York.
Fin dal suo esordio artistico, negli anni Novanta, ha contaminato le tecniche pittoriche più tradizionali con le nuove tecnologie. Il suo metodo di lavoro contempla una pluralità di tecniche ed è stato in più occasioni legato all’architettura.
Sue opere sono presenti in permanenza nel Parco del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, nei Musei Civici di Monza, in Pinacoteca Civica a Como, al “Per Lei” a New York e in numerose collezioni private in Italia e all’estero.
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