In Cina, nel Guangxi
Montagne che rasentano il cielo, antiche risaie a terrazza, fiumi di cristallo, villaggi sonnecchianti fuori dal tempo, grotte nascoste e boschetti di bambù.
Benvenuti nella regione del Guangxi. Il suo nome, datogli durante la dinastia Song (960-1279), significa “Ampio sud, rotta occidentale”.
Un paesaggio carsico, patrimonio dell’UNESCO, con figure di roccia, grotte dalle forme inaspettate, picchi dalle linee eccezionali, come nel Parco delle Sette Stelle dove le sette sommità si configurano come la costellazione dell’Orsa Maggiore.
E poi tra il fiume Li e il fiume dei fiori di pesco, la Collina della Proboscide dell’Elefante, “capolavoro del paesaggio carsico, composto da puro calcare depositato sui fondali marini 360 milioni di anni fa”¹.
Qui le foreste si estendono per un quarto della regione: tra canfora e cedro, palissandro e cassia, anice e arancio, c’è l’osmanto, che ha dato il nome anche alla capitale Guilin, ovvero gui “osmanto” e lin “piccola foresta”.
La leggenda
In tutta la Cina, l’osmanto è chiamato anche “olivo profumato” e viene usato molto nella tradizione culinaria.
Dal profumo leggero, ma pervasivo, è sacro alla Luna: secondo le fiabe e le leggende raccontate dalle nonne, Chang’e, la dea cinese della luna, fu un tempo – millenni fa – mortale.
Era sposata con Hou Yi, mitico guerriero ed eroe che abbatté 9 dei 10 soli che potevano distruggere la Terra. Per questo venne premiato con l’elisir dell’immortalità da una tra le divinità più potenti del cielo.
Ma Chang’e, mentre il marito era a caccia, gli rubò il dono magico, lo bevve e così volò nel firmamento, dove scelse la Luna come residenza.
Qui, nel Paradiso Lunare, fece crescere un albero di osmanto.
Ricordando però la sofferenza degli uomini, sparse semi della pianta sulla Terra perché i suoi fiori, dall’incredibile profumo, diventassero la base di un distillato che avrebbe permesso di lenire le sofferenze dei mortali.
Per questo motivo, durante la festività Zhong Qiu Jie (detta Mid-autumn Festival o Mooncake festival), si ammira non solo la luna piena, ma anche la fioritura dell’osmanto, seduti in giardino, alla luce delle lanterne di carta.
La storia prosegue: in una versione Hou Yi, il marito abbandonato, continuò a esporre nel cortile le torte preferite della moglie, ormai divina, cercando di convincerla a tornare. In un’altra variante, una torta magica gli permise di volare sul sole e di incontrare sua moglie ogni 15 del mese, durante la luna piena.
Così la presenza di una torta è fondamentale durante le feste di celebrazione del Zhong Qiu Jie: si sbocconcellano dolcetti fatti in casa, ieri più di oggi ripieni di fiori di osmanto con i quali, sempre in passato, venivano aromatizzati il vino e il tè degustati nella notte.
Importato in Giappone nel XVII secolo e in Europa nel XVIII secolo, lo si incontra anche nel parco di Villa Erba. Durante Orticolario diffonde il suo profumo fiorito e fruttato di pesca, miele e albicocca nell’aria.
Quindi, un grazie speciale a Chang’e.
Fonti:
“La grammatica dei profumi” Giorgia Martone (Gribaudo, 2019)
sworld.co.uk
viaggio-in-cina.it
coloridelmondo.com
turismo.it
extrait.it
eresources.nlb.gov.sg
twitter.com
chinahighlights.com
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eresources.nlb.gov.sg