Testo di Anna Rapisarda Visual Designer
In Giappone, tra bambù e cielo
La Tanabata Matsuri è una delle 5 gosekku 五節句 giapponesi, le festività nazionali più importanti dell’anno. Celebrata il settimo giorno del settimo mese (anche se alcuni festeggiamenti si svolgono in agosto), trae origine da un’antica leggenda cinese.
Il bambù ne è il simbolo: tra le varie decorazioni, sui rami vengono appesi i tanzaku, strisce di carta che riportano poesie o preghiere. Nata in origine (seppur tra diverse teorie) come rito propiziatorio per una buona semina e un buon raccolto, oggi Tanabata accoglie i desideri più diversi e celebra il momento in cui le stelle Altair e Vega si trovano particolarmente vicine.
La leggenda
L’antica storia narra della bellissima, ma sola e triste, principessa Orihime (Vega), figlia dell’imperatore del cielo Tentei e tessitrice di abiti per tutti gli dei. Finalmente felice per lo sbocciare dell’amore con Hikoboshi (Altair), mandriano dei buoi sacri, Orihime dimentica però tutti i suoi doveri, come accade anche al suo sposo.
Adirato per l’accaduto, Tentei punisce Orihime e Hikoboshi, separandoli ai lati del Fiume Celeste (Via Lattea), e costringendoli a tornare ai loro compiti.
La lontananza dal suo sposo è per la principessa fonte di immensa tristezza e motivo di un pianto ininterrotto. Una situazione insostenibile per il padre che, commosso, acconsente ai due giovani di incontrarsi almeno una volta all’anno, il settimo giorno del settimo mese.