Natura sensitiva e il letargo

È inverno. Per molti esseri viventi è il momento del letargo.
Perchè esseri viventi e non solo animali?
Perchè anche le piante possono andare in “letargo”.
È la scoperta di un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa che ha da poco pubblicato un articolo scientifico sulla rivista internazionale PlosOne in cui viene descritta l’incredibile capacità di tollerare condizioni ambientali estremamente limitanti per lunghissimi periodi della Festuca arundinacea L.

“Diverse piante possono superare lunghi periodi di dormienza, anche molti anni, in condizioni di disidratazione sotto forma di seme. Ad oggi, però, non era mai stata descritta una pianta erbacea perfettamente idratata in grado di resistere a lungo in condizioni di totale affamamento, al buio, e quindi non in grado di produrre energia tramite la fotosintesi, e al freddo intenso”.
Lorenzo Guglielminetti, ricercatore universitario di Fisiologia Vegetale.

Il gruppo di scienziati ha scoperto che la Festuca, utilizzata in passato come foraggio e ora impiegata nella costituzione di tappeti erbosi, è in grado di germinare al buio a temperature intorno ai 4° C e di crescere in queste condizioni per circa duecento giorni, seppur a velocità ridotta. Successivamente, terminate le sostanze di riserva, la pianta rallenta drasticamente il suo metabolismo e interrompe la crescita, in attesa di condizioni ambientali favorevoli. Un’attesa che può durare anche diverse centinaia di giorni.
E alla fine di questo periodo? Se esposta alla luce e a condizioni di temperatura accettabili (23°C), la Festuca, nel giro di poche ore, sviluppa nuovamente l’apparato fotosintetico e riprende la crescita.

“Nel nostro studio abbiamo descritto alcuni meccanismi attraverso i quali la Festuca riesce a superare il lungo periodo di stress – conclude Guglielminetti – ulteriori studi in questa direzione potranno portare a comprendere ancora di più i segreti celati da questa specie, aprendo scenari applicativi di enorme interesse per il miglioramento delle colture agrarie”.

I segreti delle piante… Scoprirli osservarli svelarli. Per comprendere l’importanza del regno vegetale, fatto di una bellezza indispensabile per i nostri occhi e per la nostra vita.

Fonte:
Università di Pisa
Articolo scientifico journals.plos.org

Cerca