The secret garden
Qualche domanda ad Alessandro Puccia
Parliamo di genesi, come ha inizio la tua storia?
Non c’è un momento preciso in cui tutto è cominciato, ma c’è stato un evento che mi ha obbligato a cambiare. È accaduto dopo un episodio personale che mi ha portato a riconsiderare profondamente il mio approccio alla vita.
Se ripercorro il mio percorso, dall’infanzia antecedente a quell’episodio del settembre 2012, mi rendo conto che c’era già un filo conduttore nella mia vita che mi stava preparando ad affrontare quel momento. E tutto si riconduceva all’acqua.
Il microscopio è stato un dono nato da un intreccio di incontri e da subito è diventato la mia finestra privilegiata. Gli studi sull’acqua di diversi scienziati mi hanno offerto spunti fondamentali per comprendere ciò che stavo vivendo. Ho scoperto un mondo nuovo, un paesaggio fino ad allora sconosciuto: strutture minute, geometrie, cristalli d’acqua, vibrazioni, frequenze, colori.
Ho capito che quell’invisibile parlava anche di me, del corpo, delle emozioni, della memoria. L’acqua è diventata il mio linguaggio, e l’immagine la sua voce. Ogni lavoro nasce da un ascolto e diventa traccia di un dialogo più ampio con ciò che ci attraversa.
In un secondo momento, per lasciar emergere le mie emozioni e raccontare quello che stavo vivendo, è intervenuta l’arte, che mi ha permesso di liberarmi. È lì che ha preso forma il mio linguaggio artistico.
In che modo la natura ispira i tuoi progetti e il tuo stile di vita?
La natura è il mio punto di partenza, ma anche la mia destinazione. Non è solo ispirazione visiva: è materia viva, energia, memoria. Ogni goccia d’acqua che fotografo racconta una storia di luogo, di relazione, di equilibrio. La mia pratica artistica è un’estensione del mio modo di vivere: ascolto, osservo, raccolgo, custodisco. Vivo cercando un dialogo costante con la natura, anche nelle sue manifestazioni più invisibili.
Qual è la tua personale forma d’esercizio per la meraviglia?
Guardare attraverso il microscopio. Ogni volta è come la prima. È un gesto che apre alla meraviglia, che rallenta il tempo. Mi insegna che il visibile è solo una soglia, e che esiste un mondo infinitamente ricco nascosto nei dettagli. È anche un esercizio di presenza, di silenzio, di ascolto profondo.
Quali sono le persone che più ti hanno ispirato in ambito artistico e professionale?
Masaru Emoto, scienziato giapponese, è l’autore del primo libro che mi ha aperto le porte sul mondo dell’acqua che si intitola “Il miracolo dell’acqua” successivamente ho incontrato molti maestri e guide nel mio percorso, ma le persone che mi ispirano di più sono quelle capaci di unire sensibilità e visione.
Quale opera d’arte/oggetto di design posizioneresti al centro di un’esposizione?
‘Cristo Velato’ di Giuseppe Sanmartino. Non solo per la maestria tecnica, ma perché quel velo aderente al corpo lo rende quasi liquido, trasparente. Lo sento vicino alla mia visione: un corpo che si lascia attraversare dalla luce, che mostra la fragilità, l’interiorità, l’energia sottile che ci compone.
Quale emozione o sensazione speri si provi entrando in contatto con il tuo lavoro?
L’acqua è la mia materia e il mio simbolo: vorrei che chi guarda potesse sentirsene parte, riconoscendosi come corpo fluido, mutevole, vivo.
Attraverso immagini e dettagli invisibili a occhio nudo, cerco di creare uno spazio intimo e contemplativo, capace di evocare la forza silenziosa che ci abita e ci unisce alla natura.
L’acqua, per me, è uno specchio attraverso cui tornare a sé.
Cinque parole per te strettamente legate al concetto di Giardino dell’Eden.
Origine, purezza, connessione, cura, rivelazione.

Pierre-Alexandre Risser
Bio
Alessandro Puccia è un artista italiano che esplora il linguaggio dell’acqua attraverso la fotografia. Dopo anni di ricerca, ha condiviso il suo lavoro in mostre personali, collettive e progetti internazionali, tra cui Art for Sustainability, ed è stato relatore al Congresso internazionale sulle Frequenze. Con il progetto UN-Water porta il messaggio dell’acqua nelle scuole, sensibilizzando bambini e ragazzi alla cura delle risorse idriche.