8 _ Spazio “I(n)spirare”
Qualche domanda a Pierre-Alexandre Risser, con Solenn Moquet e Clara Bodin
Partiamo dalle radici, come ha inizio la vostra storia?
Inizia quando il suolo era povero e inerte, e poi la vita è germogliata dall’acqua. Le piante, aiutate dai microrganismi, hanno gradualmente modellato il suolo come lo conosciamo oggi. Da qui è nata 37 anni fa la nostra azienda, Horticulture & Jardins, a opera di Pierre-Alexandre. Oggi siamo riconosciuti come giardinieri paesaggisti a Parigi e in tutta la Francia. Sotto la direzione di Solenn, responsabile dell’ufficio progettazione, ogni giorno è un’occasione per progettare, ideare e creare spazi di vita all’aperto. Clara, invece, guida i clienti attraverso la realizzazione dei progetti con passione e dedizione. Ognuno di noi apporta il proprio tocco personale e la propria esperienza, formando un gruppo di personalità eclettiche e complementari.
Quali sono le persone che più ti hanno ispirato in ambito artistico e professionale?
P-A: Traggo ispirazione da una serie di influenze che rendono unico il mio approccio al giardinaggio e al paesaggismo. Rendo omaggio a figure iconiche come quella di monsieur Paul Maymou, rinomato vivaista del sud-ovest della Francia, che ha trasformato gli aceri giapponesi e i cornioli in opere d’arte vegetale: lavorando con le sue piante, ne celebro la capacità di scandire le stagioni nei giardini. Essendo originario di Lione, sono profondamente legato alla cucina: a ispirarmi sono vere leggende della gastronomia come monsieur Paul Bocuse e Mère Brazier, la cui pazienza nell’attendere i risultati risuona anche nel giardinaggio. Infine, le opere di Monet sono una fonte costante di meraviglia: nel contemplarle, trovo connessioni profonde tra il mio lavoro e l’arte della pittura.
In che modo la natura ispira i vostri progetti e il vostro stile di vita?
Abbiamo la passione di fonderci con il mondo vegetale, di goderci l’humus sotto i piedi e il profumo dell’erba appena tagliata (anche in città). Cerchiamo di vivere in armonia con i cicli naturali, di ridurre la nostra impronta ecologica e di preservare la biodiversità. E quando siamo immersi nella natura, siamo esposti a forme, colori, suoni e texture, che risvegliano i sensi e stimolano l’immaginazione. La diversità dei paesaggi naturali, delle piante e degli animali, offre un vasto serbatoio di schemi, motivi e strutture a cui possiamo attingere per alimentare la creatività.
Il viaggio che più di tutti desiderate fare.
P-A: Attraversare la Nuova Zelanda, un’avventura mozzafiato che mi offrirebbe un’immersione totale nella straordinaria diversità dei suoi paesaggi. Sogno di essere colpito dalla potenza dei suoi paesaggi, dalle maestose montagne alle valli verdeggianti, fino alle coste frastagliate. Ma ciò che renderebbe questo viaggio davvero memorabile è l’opportunità di scoprire specie di flora e fauna mai viste prima.
Se poteste essere il protagonista di un film, quale scegliereste?
Panturle, personaggio emblematico del film Regain di Marcel Pagnol, uomo semplice e rustico che incarna saggezza e forza tranquilla. La sua storia di rinnovamento personale è di grande ispirazione. Panturle rappresenta il rapporto armonioso tra uomo e natura. Il suo profondo legame con la terra e la sua capacità di coltivarla per il proprio sostentamento sottolineano valori importanti come la semplicità, la resilienza e il rispetto per l’ambiente.
Se poteste fare un omaggio alla terra (suolo), quale sarebbe?
Condividere le informazioni sulle sfide ambientali e incoraggiare le persone ad adottare comportamenti rispettosi dell’ambiente. Questi momenti dovrebbero essere quotidiani, dobbiamo celebrare ogni giorno la terra che ci ha creato. Ogni inizio di stagione dovrebbe essere un momento di festa, come un’eterna ripartenza.
Se il vostro progetto fosse musica, quale brano sarebbe?
Il Requiem di Fauré per la sua bellezza senza tempo, l’atmosfera rilassante e l’approccio innovativo, che lo rendono amato in tutto il mondo, anche grazie alla sua durata relativamente breve e alla sua natura meno intimidatoria rispetto ad altri requiem più monumentali.
In quale pianta vi rispecchiate e perché?
P-A: La violetta rappresenta uno dei primi fiori di una passeggiata primaverile. Preannuncia il rinnovamento e lo sbocciare di nuovi fiori. Inoltre, anche se apparentemente delicata, è piuttosto resistente e può prosperare in una varietà di condizioni. La sua resilienza e la sua capacità di superare le avversità rafforzano la mia forza interiore per affrontare ogni giorno nuove sfide.
Cosa significa per voi giardinaggio evoluto?
Il nostro motto è “Il suolo nudo è sprecato, il suolo coperto prospera”. Ci ispiriamo alla capacità di rigenerazione delle foreste, ecosistemi autosufficienti in grado di nutrirsi, immagazzinare acqua, favorire le connessioni tra le piante per una crescita ottimale e persino utilizzare i rifiuti come fonte di nutrimento. Adottando un approccio simile nei nostri giardini, possiamo contribuire a creare ambienti sostenibili, resilienti e rigogliosi, a beneficio sia della biodiversità sia del nostro benessere.
Anche il concetto di giardino alimentare dovrebbe essere una parte importante del giardinaggio evoluto: oltre alla produzione di cibo, l’orto promuove la promozione della biodiversità, la creazione di un habitat per la fauna selvatica e il miglioramento della qualità dell’aria e del suolo.
Cinque parole per te strettamente connesse al concetto di terra (suolo).
Humus, geosmina, lombrico, microrganismi, biodiversità.
Bio
Pierre-Alexandre Risser è nato a Lione nel 1962. Cresciuto nei campi, è arrivato a Parigi e ha creato Horticulture & Jardins 37 anni fa. Giardiniere noto nella regione dell’Ile-de-France, oggi progetta giardini in tutta la Francia.
Pierre-Alexandre Risser