Partiamo dalle radici, come ha inizio la vostra storia?
E: La mia storia inizia da ragazzina, quando seminavo ovunque per vedere cosa sarebbe nato. Continua poi con la formazione universitaria in architettura del paesaggio e tanta sperimentazione, a volte anche dissennata, nel giardino di casa.
D: Terminati gli studi vengo assunto “in prova” da una piccola realtà vivaistica locale, dopo due anni rilevo l’azienda iniziando così la mia attività.
Quali sono le persone che più vi hanno ispirato in ambito artistico e professionale?
E: Vita Sackville-West per l’attività culturale, l’ardore femminile, la passione per l’architettura dei giardini e la sorprendente composizione monocromatica. Piet Oudolf per il modo in cui riesce a comporre i volumi con le erbacee e le graminacee: un suo insegnamento, oltre a quelli compositivi infiniti, è che la Natura non è bella solo in primavera, in estate e in autunno, ma anche in inverno, quando le infiorescenze sono secche e i toni bruni contrastano con i verdi e con il bianco della brina. A livello artistico, la corrente impressionista è un grande spunto: permette di considerare le leggere pennellate dalle mille sfumature e digradazione di colori come fossero delicati fiori che si mescolano in una bordura; da vicino si apprezza il colore della pennellata, quindi il dettaglio; da lontano, invece, ci si stupisce della bellezza del quadro, ossia dell’intera composizione.
In che modo la natura ispira i vostri progetti e il vostro stile di vita?
E: Li ispira mediante un approccio rispettoso. La natura, se non la si prevarica, non è opprimente, anzi è garante di equilibrio e misurazione. Tengo sempre in considerazione le parole “right plant, right place”: dare il giusto spazio alle piante affinché possano svilupparsi ed esprimersi al meglio, usare specie rispettose nei confronti del contesto. Perché è bello lasciarsi sorprendere da inaspettate dinamiche naturali che non si erano previste.
Lo stesso animo guida il mio stile di vita: un rispetto verso la natura e verso le persone perché siamo tutti parte attiva nello stesso immenso ciclo.
Il viaggio che più di tutti desiderate fare.
E: Mi piacerebbe andare in Asia per approfondirne gli aspetti culturali ed immergermi in una cultura così diversa dalla mia: c’è così tanto da imparare! Vorrei lasciarmi trasportare da quel mondo, nei luoghi meno turistici ed autentici. Poi vorrei giungere a Udon Thani, in Thailandia, per vedere il Red Lotus sea e lasciarmi ammaliare dai fiori rossi che galleggiano sull’acqua…
Se poteste essere il protagonista di un film, quale scegliereste?
D: Vorrei essere il professore John Keating nel film L’attimo fuggente, interpretato da Robin Williams.
Se poteste fare un omaggio alla terra (suolo), quale sarebbe?
D: Garantirei la biodiversità, uno dei regali più preziosi della nostra Terra: tanto più è ricco il regno vegetale, quanto più lo siamo noi, uomini e animali.
Se il vostro progetto fosse musica, quale brano sarebbe?
D: Life della cantante Des’ree, tratto dall’album Supernatural del 1998.
In quale pianta vi rispecchiate e perché?
E: Potrei essere una Hydrangea macrophylla perché è esigente e ha una nota nostalgica.
D: Mi rispecchio nel Platanus, una pianta equilibrata e stabile.
Cosa significa per voi giardinaggio evoluto?
E: È un giardinaggio che si spoglia dei retaggi culturali e guarda verso il futuro con uno sguardo critico e una tecnica attenta all’ambiente da preservare.
D: Per esprimere il mio concetto di giardinaggio evoluto cito Gilles Clément: “Il giardino è un luogo dove leggere il futuro e sperimentare come meglio affrontarlo”.
Cinque parole per voi strettamente connesse al concetto di terra (suolo).
E: Fertilità, tempo, struttura, vita, madre.
D: Organismi viventi, clima, habitat e biodiversità, protezione idrogeologica, rigenerazione.
Bio
Parmense, classe 1983, Elena Ziliotti, da sempre appassionata di piante, si laurea in architettura specializzandosi in paesaggio. Inizialmente lavora come architetto, attività che poi mette tra parentesi per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia e ai figli. Avida di scoprire piante a lei sconosciute e pronta a contaminazioni artistiche che possano ispirare le forme e i colori delle composizioni vegetali, oggi si occupa di progettazione di parchi e giardini.
Davide Passera nasce a Parma nel 1972. Terminati gli studi, dopo una breve esperienza alle dipendenze di una piccola azienda vivaistica, nel 1996 fonda l’impresa Davide Garden e avvia un’intensa attività di progettazione e realizzazione giardini. Nel corso degli anni, insieme alla moglie, amplia ulteriormente l’attività con la gestione di alcuni negozi di fiori occupandosi di allestimenti floreali per eventi aziendali e fieristici in Italia e all’estero. Attualmente è impegnato nella ristrutturazione di importanti dimore storiche nel parmense.