6 _ Spazio “Unsoiled / Incontaminato”

Qualche domanda a Gianluca Santosuosso / UAU studio

Partiamo dalle radici, come ha inizio la tua storia?

Tutto ha avuto inizio con il profondo interesse per l’ambiente costruito, che si trattasse di una tana sotterranea o di una casetta sull’albero. Ad affascinarmi erano le relazioni tra spazio ed esseri viventi. Crescendo, il tutto si è concretizzato nella passione per un’architettura sostenibile, dove l’eco-centrismo diviene pilastro della progettazione, tradizionalmente incentrata su necessità antropocentriche. La sinergia tra ecosistemi, comunità, clima e presenza umana è il fulcro di ogni progetto affrontato presso UAU studio. Crediamo fermamente che l’architettura e il design debbano riflettere l’armonia tra l’uomo e l’ambiente. Pertanto, ci adoperiamo per creare soluzioni che non solo si integrino in modo organico nel contesto naturale e sociale, ma che contribuiscano attivamente al suo miglioramento e alla conservazione della biodiversità locale.

Quali sono le persone che più ti hanno ispirato in ambito artistico e professionale?

Renzo Piano, non solo un maestro dell’architettura, ma anche un’ispirazione costante che permea il mio approccio creativo. Ciò che mi affascina di più è la sua predilezione per edifici trasparenti e leggeri che, oltre a creare spazi esteticamente piacevoli, dimostra un profondo rispetto per l’ambiente circostante. L’uso sapiente di materiali sostenibili e la ricerca incessante di soluzioni tecniche avanzate lo collocano all’avanguardia nel campo dell’architettura contemporanea. Renzo Piano, inoltre, ha aperto la strada a una generazione di architetti che condividono la sua visione di un mondo costruito in armonia con la natura. Questa comunità di innovatori, insieme a figure meno note ma altrettanto brillanti, ha contribuito a definire la mia concezione dell’architettura come uno strumento per il cambiamento e lo sviluppo sociale ed ecologico.

In che modo la natura ispira i tuoi progetti e il tuo stile di vita?

La natura è per me ispirazione sotto due fronti apparentemente opposti ma interconnessi fra loro. Il primo è quello emotivo, basato sugli effetti positivi che esercita sul benessere psicofisico. Il secondo è tecnico e affonda le proprie radici nel concetto di biomimesi, scienza che studia i processi e le strutture presenti in natura per poi applicarli con ingegno alle creazioni umane. Un esempio tangibile è l’applicazione negli edifici contemporanei del sistema di ventilazione naturale ispirato a quello dei termitai desertici che, considerati capolavori d’ingegneria, permettono una ventilazione costante anche nelle zone più aride del pianeta. Un approccio che non solo consente di rispettare l’ambiente, ma ci spinge anche ad esplorare nuove frontiere dell’innovazione architettonica, dove l’armonia tra l’uomo e la natura è al centro del processo creativo.

Il viaggio che più di tutti desideri fare.

Essendo un appassionato viaggiatore, ho avuto il privilegio di immergermi in una varietà di culture e ambienti, che hanno arricchito la mia comprensione del mondo e plasmato il mio approccio all’architettura. Non ci limitiamo a progettare edifici, ma cerchiamo di creare ambienti che stimolino i sensi e l’immaginazione, che raccontino storie e invitino alla riflessione. Ogni dettaglio, dalla disposizione degli spazi alla scelta dei materiali, è pensato per offrire un’esperienza coinvolgente e memorabile per chiunque entri in contatto con le nostre creazioni.
In questo modo, vediamo l’architettura non solo come una disciplina tecnica, ma come un mezzo per trasformare il modo in cui le persone interagiscono con il mondo costruito e, di conseguenza, con se stesse.

Se potessi essere il protagonista di un film, quale sceglieresti?

Matrix. La sua rappresentazione di una dimensione parallela, capace di offrire una visione più completa e alternativa del mondo, ha sempre suscitato in me un profondo interesse.
Questo concetto di esplorare nuove realtà e prospettive è ciò che guida la nostra filosofia nel creare mondi ed esperienze attraverso i nostri progetti. Cerchiamo di offrire al pubblico una prospettiva diversa e stimolante, simile a quella presentata in Matrix.

Se potessi fare un omaggio alla terra (suolo), quale sarebbe?

Abbracciare un approccio all’avanguardia nella progettazione e nella costruzione di edifici. Creare strutture smontabili a basso impatto ambientale, capaci di interagire in modo armonioso con l’ecosistema circostante anziché danneggiarlo. Questo significa integrare tecnologie innovative, materiali sostenibili e pratiche di costruzione eco-friendly. Per lasciare un’impronta positiva, un legame tra l’uomo e la natura che riflette il nostro impegno per un mondo più sostenibile e in armonia con l’ambiente.

Se il tuo progetto fosse musica, quale brano sarebbe?

Immaginiamo i nostri progetti come spazi in cui la sinfonia della natura diventa tangibile, integrata attraverso elementi architettonici e paesaggistici che amplificano e riflettono i suoni del mondo naturale circostante. Questo concetto ha preso vita nel nostro progetto Silence Amplifier, dove la natura diviene parte essenziale di una cabina immersa nei boschi della Lettonia con l’obiettivo di creare un organismo architettonico capace di catturare il silenzio della foresta, canalizzarlo e offrirlo agli occupanti della cabina stessa in un modo amplificato e personalizzabile.

In quale pianta ti rispecchi e perché?

La betulla, con la sua corteccia bianca che si staglia con eleganza tra il verde fitto dei boschi di montagna, esercita un fascino irresistibile. La sua resistenza alle avversità della natura ha sempre rappresentato una fonte di ispirazione. È nota, infatti, per la sua capacità di piegarsi senza spezzarsi di fronte ai venti più forti, una caratteristica che ricorda l’importanza di adattarsi ai cambiamenti e di affrontare le difficoltà con determinazione e resilienza. Quindi, mentre mi avventuro nel mio percorso personale e professionale, cerco di mantenere viva la lezione di questo albero: essere flessibile, adattabile e resistente di fronte alle tempeste della vita.

Cosa significa per te giardinaggio evoluto?

Il concetto di giardinaggio evoluto rappresenta un impegno verso la sostenibilità ambientale e il benessere generale. Si basa su pratiche eco-sostenibili, che mirano a mantenere un equilibrio armonioso tra l’uomo e l’ambiente circostante, privilegiando metodi rispettosi della natura ed evitando l’uso di sostanze dannose come pesticidi e prodotti chimici sintetici. Inoltre, il giardinaggio deve essere un’attività inclusiva e funzionale, non limitata alla mera creazione di spazi estetici. La coltivazione di piante edibili in giardino è un passo avanti cruciale: non solo si crea un legame più profondo con il ciclo naturale della vita, ma si riconosce anche il valore intrinseco di prodotti freschi e locali. Infine, c’è un’immensa gratificazione nel raccogliere i frutti del proprio lavoro. Questo concetto di ritorno alla terra, di autenticità e di apprezzamento per ciò che la natura ci offre, è ciò che UnSoiled cerca di celebrare attraverso il suo percorso interattivo, ispirando le persone ad abbracciare una vita più sostenibile e piena di significato.

Cinque parole per te strettamente connesse al concetto di terra (suolo).

Ciclicità, profumo, calma, riconnessione, vita.

Gianluca Santosuosso
Virginia Zanuso
Gianluca Santosuosso. PH. Sara Giovinazzo
Virginia Zanuso. PH. Sara Giovinazzo

Bio

Gianluca Santosuosso, co-fondatore e lead designer di UAU studio con sedi a Como e Amsterdam, integra gli spazi costruiti con l’ambiente naturale, rendendo l’eco-centrismo il focus della propria progettazione architettonica. Con un background accademico che include un master in Progettazione di Edifici Autosufficienti dall’IaaC e un master in Ingegneria Edile al Politecnico di Torino, ha consolidato la sua competenza in eco-architettura e design esperienziale. La sua esperienza professionale comprende collaborazioni con studi come Freeman, ecoLogicStudio, Carlo Ratti Associati e MDLab.

 

Virginia Zanuso, architetto paesaggista, con oltre un decennio di esperienza, si focalizza sull’architettura del paesaggio. Attualmente consulente per aziende nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e in Italia, contribuisce a progetti principalmente a Londra, nella campagna inglese e a Milano, oltre che a progetti su larga scala per lo più in Medio Oriente. Il suo lavoro si basa su collaborazioni in team multidisciplinari, contribuendo al concept e allo sviluppo di progetti innovativi. 

 

Gianluca (con il team di UAU studio) e Virginia hanno collaborato in vari progetti internazionali, tra cui il recente KSA Pavilion all’Expo di Orticultura di Doha, in Qatar. Queste collaborazioni, come per progetto Unsoiled – Incontaminato, integrano architettura e design del paesaggio per creare un organismo architettonico in grado di suscitare emozioni e comunicare un chiaro messaggio ai visitatori.

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