Spazio Sab Green “Tornare alla sorgente”

Il concept

Circondarsi di vasche rialzate, slanciati giunchi, ninfee e palustri fiorite, divenire parte consapevole del processo di rigenerazione compiuto dalla vegetazione acquatica. Un filtro naturale simbolizzato da tessere di mosaico con la notazione degli elementi assorbiti, da ricercare sul fondo in uno scambio di riflessi.
Uno spazio che prende forma a partire dalla fontana progettata da Carlo Scarpa alla Querini Stampalia: un gioco d’acqua che da 60 anni risuona nel giardino del palazzo veneziano.

Progetto e realizzazione
Gaia Gennati . Cantù (Co) . IG: @gaia.gennati

Main Sponsor
Sab Green . Cermenate (Como) . sabgreen.it

Le aziende che contribuiscono alla realizzazione del progetto

Realizzazione
Sab Green . Cermenate (Como) . sabgreen.it

Materiali lapidei e sedute
Fornace Fusari . Mariano Comense (Como) . fornacefusari.com

Scultura
Stefano Comensoli | Nicolò Colciago . Garbagnate Milanese (Mi) . spazienne.it

Evento nello Spazio

Sabato 30 settembre, dalle ore 15.00
“A fior d’acqua”

con Luminanda, associazione culturale e artistica

Letture di poesie e giochi di parole in cui affiora il tema dell’acqua ispirate a “Le Città invisibili” di Italo Calvino e a “Opera sull’acqua” di Erri de Luca. Acque di riparo e di tempesta, di profondità e di superficie, acque che sono origine, mistero, fluidità e quindi vita, sentimento. Acque che si portano dietro, per implicazione o contrasto, le visioni-idea di cielo, terra, sangue, incarnate nell’umanità.
Gli spettatori possono interagire durante la performance, leggendo brevi versi dei due autori.
Evento gratuito e su prenotazione (in loco)

L’intervista

L’ultimo libro che hai letto? E il prossimo?
L’ultimo ‘Pietro Porcinai. Il progetto del paesaggio nel XX secolo’, un libro che è stato fondamentale per la mia tesi di specializzazione e che ho desiderato rileggere. Il prossimo ‘E il giardino creò l’uomo’ di Jorn de Précy.

Il tuo prossimo viaggio?
Spero questa primavera di poter accompagnare i miei studenti in viaggio studio a Copenaghen, dopo gli ultimi anni in cui non è stato possibile. Più tardi vorrei finalmente scoprire la Sicilia.

Colore preferito?
Amo il rosso porpora, quello dei fiori di alcune varietà di Sanguisorba per esempio. Il giallo senape e il verde salvia.

La pianta che ti sta più a cuore?
L’albero di Jacaranda mimosifolia. Mi riporta ai quattro anni vissuti a Buenos Aires. A novembre i rami ancora spogli si vestono di fiori, tingendo di viola viali e parchi della capitale.

Dove vorresti vivere?
Se penso a un posto nel mondo torno nuovamente a Buenos Aires. In Europa a Barcellona, in Italia di sicuro Genova.

La tua epoca storica preferita?
Il periodo a cavallo tra Settecento e Ottocento. Quello del Grand Tour, dei viaggi di formazione, ma anche quello delle esplorazioni del naturalista e geografo Alexander von Humboldt e del botanico Aimé Bonpland. 

Attraverso poche parole, ci descrivi una scena che per te rappresenta “bellezza ed eleganza”?
La foto di mia nonna paterna, con un abito nero e dei guanti bianchi a rete. Sullo sfondo, al centro del Lago Grande, il tempio di Diana nel parco di Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli. Sorride a mio nonno.

Cos’è per te un giardino?
È raccoglimento, pausa, dedizione.

Cos’è per te il paesaggio d’acqua?
Penso alle opere di Carlo Scarpa, come la Tomba Brion, il monumento alla Partigiana e la stessa Querini Stampalia. Progetti in cui l’acqua è costante poetica, protagonista silenziosa, elemento glorificato

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