Atelier Botanico

Parlando di ciclicità cosa ritorna in modo ricorrente nel tuo lavoro?

Dopo anni di esperienza come garden designer ho deciso di aprire un piccolo vivaio dove coltivo principalmente erbacee perenni e graminacee. L’obiettivo è diffondere la cultura di queste piante affascinanti, che ogni anno rinascono dal secco e scandiscono le stagioni con i loro fiori, i loro colori, i loro capolini sfioriti che rimangono in inverno… Coltivare queste piante è un elogio alla rinascita e alla connessione tra uomo e natura, per ritrovare quel tempo lento e quell’attesa da cui la società di oggi ci sta allontanando.

Raccontaci la tua produzione ed eventuali tecniche peculiari legate alla terra.

Per raccontare la bellezza di queste piante ho deciso di coltivarle in Prêt à planter: composizioni sinergiche in cui diverse varietà convivono in un vaso biodegradabile, pronto per essere inserito in una fioriera. Questa è la mia idea per rivoluzionare in modo sostenibile il plant design in vaso.

Cosa significa per te giardinaggio evoluto?

La scelta di piante resilienti, capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici in modo sostenibile, senza continui trattamenti chimici e concimazioni, piante che diano il meglio di sé in un terreno povero, con poca acqua e soprattutto vendute senza plastica.

Hai pensato a un’opera esclusiva per Orticolario?

A Orticolario presento per la prima volta la mia collezione di Prêt à planter: composizioni da sole, da ombra, aromatiche, eduli, fiorite o sempreverdi. Sinergie di varietà selezionate per esprimersi in vaso, in un equilibrio di radici, foglie e fiori che si alternano durante le stagioni.

Se potessi fare un omaggio alla terra, quale sarebbe?

L’omaggio che faccio alla terra sono i miei vasi di coltivazione: cuciti a mano con amore, vengono dalla terra perché sono realizzati con sacchi di juta del caffè riciclati, e ritornano alla terra quando vengono venduti, biodegradandosi e diventando concime per le piante una volta messi all’interno di una fioriera.