Viaggio con paesaggio e il fascino primordiale delle Seychelles

Testo di Marco Pirani
Caporedattore GiardinAntico

Scogli in mezzo all’Oceano Indiano


Le Seychelles sono le uniche isole oceaniche formatesi da una massa continentale (quindi non di origine corallina o vulcanica), della quale hanno mantenuto le principali caratteristiche morfologiche e ambientali.
Le 115 isole granitiche che compongono l’arcipelago sono, infatti, gli scogli che l’India si lasciò alle spalle quando, a partire da 200 milioni di anni fa, si staccò dal super continente dell’emisfero meridionale (la Gondwana) per “appoggiarsi” all’Asia, modellando così la catena dell’Himalaya. Per questo, oltre al fatto che fino a 250 anni fa erano disabitate, hanno mantenuto un aspetto incontaminato (sono più di 70 le specie endemiche). E regalano al visitatore di oggi l’esperienza di un giardino primordiale.

Immergersi in una natura selvaggia e paradisiaca


Un viaggio alle Seychelles è un tuffo nelle acque cristalline dell’Oceano Indiano che toccano tutte le sfumature di blu possibili. È una passeggiata su lunghissime anse di sabbia morbida e bianca come farina, una sosta in minuscole baie segrete raggiungibili solo in barca. E fino a qui è quello che tutti i patinati cataloghi turistici raccontano.
Ma con un pizzico di curiosità e voglia di esplorare, quello che potrete vivere è un’esperienza naturalistica irripetibile, grazie al patrimonio paesaggistico unico al mondo che caratterizza questo celebre arcipelago al largo delle coste africane.
Foreste intricate che si arrampicano sulle cime delle montagne, giungle verdi che arrivano al mare, inebrianti piantagioni di vaniglia, di citronella e di tè, magnifiche orchidee selvatiche e frutti esotici squisiti sui banchi dei mercatini: lo scrigno delle Seychelles trabocca di sorprese e rapisce sguardo, olfatto e gusto non appena si atterra nel minuscolo aeroporto di Mahé (l’isola principale).

Ed è proprio a Mahé, abbandonando per una giornata la spiaggia, che è possibile addentrarsi nel fitto della giungla, facendo così, in pochi minuti, un balzo nel passato di migliaia di anni. Il silenzio assoluto della foresta vergine del Morne Seychelloys National Park è interrotto solo dal cinguettio dei suoi variopinti abitanti (il paradiso del birdwatching), e tra liane e piante carnivore rampicanti (Nepente), dove la luce del sole filtra appena, ci si aspetta di incontrare un dinosauro da un momento all’altro, catapultati in una dimensione di autentica libertà.
Imperdibile, dopo aver percorso questi impervi sentieri, una sosta sulle colline ad ammirare il panorama mozzafiato sul frastagliato litorale e le coltivazioni di tè e citronella, per poi sorseggiare una bevanda ristoratrice dal profumo pungente e colore paglierino.

Tornati sulle coste, tra una sessione di snorkeling e una passeggiata in riva al mare, uno dei lussi più grandi che possiate concedervi è un pranzo in riva al mare, sotto il largo ombrello di un Takamaka. L’ombra ve la offre questo splendido sempreverde di origine orientale, il pic-nic ve lo prepareranno simpatici ragazzi locali che, con griglie improvvisate direttamente in spiaggia e per pochi dollari, vi cucineranno ciò che hanno appena pescato, offrendovi latte di cocco e dolcissima frutta tropicale.
Il Takamaka è uno dei simboli dell’isola, e insieme alle mangrovie (indispensabili per l’ecosistema soggetto a una notevole escursione delle maree) e agli alberi del pane (dagli enormi frutti verdi che sembrano meloni, dalle proprietà curative e anti-micotiche), caratterizzano il paesaggio costiero di tutto l’arcipelago.
Altro simbolo botanico indiscusso e particolarmente sensuale è il Coco de Mer, una palma gigantesca, che nell’Isola di Praslin cresce spontanea.
Il motivo di questa fama risiede nelle dimensioni e nelle forme dei suoi semi (enormi noci bilobate di oltre 20 kg di peso), che ricordano la sinuosa silhouette delle natiche femminili, e per il fatto che le infiorescenze maschili abbiano uno stelo di forma fallica (che può superare il metro di lunghezza). Una leggenda narra che di notte le piante femminili si uniscano con quelle maschili e che chi avesse assistito a questo atto d’amore, sarebbe stato trasformato in un pappagallo nero, specie endemica delle Seychelles.
Per ammirare questa pianta in tutta la sua lussureggiante potenza occorre visitare la Vallée de Mai, un angolo di paradiso, a ragione dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Un parco naturale che regala scorci di preistorica bellezza, nascosti da una selva inestricabile di foglie e rami, sovrastati dalle svettanti palme (fino a 40 metri di altezza) e circondati dalle altre specie indigene come per esempio il Pandano, che presenta sulla cima una specie di ombrello di foglie munite di spine per il quale è soprannominato “Parasole”, tra cui abbaglianti raggi di sole fanno capolino.

Usciti dalla giungla, tornano luce e calore, e la straordinaria varietà di orchidee, ibischi, bouganville e Cordia sebestena (con grappoli di fiori di arancione vivido) abbellisce le strade dei villaggi e nutre di meraviglia occhi e cuore, mentre seduce il profumo insistente della Barringtonia asiatica, dei gigli e dei frangipane.

Restando in tema di profumi, le spezie sono le regine di molti piatti della cucina locale, con influenze indiane e creole (da provare gli appetitosi intingoli che le signore del posto cucinano in strada!). È possibile ammirare le inebrianti piantagioni di Vaniglia e di Cannella a La Digue. Terza isola per grandezza, è un raccolto paradiso tropicale dal ritmo lento e sonnacchioso, in cui viene spontaneo parlare sottovoce o non parlare affatto, sopraffatti dalla bellezza circostante. L’isola è esplorabile solo a piedi o in bicicletta, ma non c’è da preoccuparsi. Se i numerosi bagni nelle lagune della celeberrima Anse Source d’Argent vi hanno spossato o se i salti tra le onde della più selvaggia Anse Cocò (raggiungibile in un’ora di cammino avventuroso) vi hanno messo appetito, troverete lungo la via del ritorno piccoli chioschi in cui farsi preparare al momento strepitosi frullati di frutta fresca che vi rimetteranno al mondo.
Con ogni probabilità a farvi compagnia, se alzate lo sguardo al tramonto, ci saranno le volpi volanti, enormi pipistrelli dal musetto rosso, golosissimi di frutti tropicali. Oppure, mentre pedalate tranquilli, potreste imbattervi in una tartaruga di terra: ma non preoccupatevi, non c’è il rischio di investirle poiché sono enormi, o meglio giganti. Sì perché le tartarughe giganti di Aldabra ormai si trovano solo alle Seychelles e alle Galapagos, per cui se siete arrivati fino a qui non perdete l’occasione di concedervi una gita a Curieuse, dove sorge il centro di riproduzione delle tartarughe – potrete ammirarle mentre girano indisturbate, padrone dell’isolotto. Come le piante, anche la fauna ha risentito dell’isolamento millenario e dell’assenza dell’uomo, e contribuisce a creare l’atmosfera primordiale che si respira in queste isole.

A la Digue le giornate scorrono pacifiche: i panorami, i colori, i profumi la rendono meta romantica per eccellenza e non di rado si celebrano matrimoni sulla spiaggia, con gli sposi che arrivano su calessi addobbati da meravigliosi fiori, trainati da buoi.
Ma anche se non siete approdati fin qui per le nozze, cosa ci può essere di meglio del concludere la giornata con un massaggio rilassante e un impacco ai capelli inariditi dalla salsedine con il prezioso olio di cocco, spremuto con metodo antico proprio qui sull’isola?

In questo modo genuino, dalla vista all’olfatto, dal gusto al tatto e fino all’udito, tutti i sensi sono soddisfatti dalla Natura, che alle Seychelles ha un impatto fortissimo. E resta impresso per sempre.

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