Testo di Anna Rapisarda Visual Designer
C’era una volta…
… anzi, c’è sempre una prima volta, come quella in cui nell’uomo si accese la “scintilla di fiaba”.
Tanto tanto tempo fa, per la prima volta al mondo, e forse davanti a un fuoco, qualcuno iniziò a narrare una storia.
Non sapeva che quel racconto avrebbe viaggiato nei millenni e che con lui i posteri avrebbero scavato nelle origini delle tradizioni orali e nella loro fitta trama.
La fiaba più antica
Grazie a una ricerca accademica dell’università di Durham (UK) e di Lisbona, pubblicata sulla rivista Royal Society Open Science, è stato possibile rintracciare fino all’Età del Bronzo il racconto popolare “Il fabbro e il diavolo”, aprendo così un nuovo portale sull’esplorazione culturale della società ancestrale in cui nacque.
La storia narra di un fabbro che prima vende la sua anima al diavolo in cambio di poteri soprannaturali, e poi riesce ad ingannarlo. Un racconto non molto conosciuto oggi, ma nel quale si ritrova il celebre tema del patto faustiano.
Ricercare le radici dei popoli attraverso le fiabe, viaggiando tra miti, lingue e tradizioni, porta in sé un messaggio importante: il valore fondante e universale della narrazione per l’evoluzione dell’umanità si rivela nel suo perdurare nel tempo e nel suo espandersi in ogni luogo del mondo. È “probabilmente, la metafora più adeguata della civiltà, il luogo delle tradizioni, degli archetipi e dell’inconscio simbolico”.
Scintilla di fiaba scritta
Nate e tramandate molto prima dell’emergere di qualsiasi documento letterario, in un momento del loro lunghissimo cammino, le fiabe iniziarono ad essere trascritte.
Le prime raccolte fino ad ora scoperte, giungono dall’India del II sec. d.C., mentre la prima volta in Europa risale al 1550 tra le pagine di “Le Piacevoli notti” dello scrittore italiano Giovanni Francesco Straparola, in cui si avvicendano, a volte scambiandosi i tratti, fiabe e novelle. Il viaggio, motore dell’avventura, inizia dal giardino fiorito di una villa e continua nei paesaggi di una geografia eccentrica, tra spazi insoliti, a volte inabitabili, remoti e silvestri.
Scintilla di fiaba al cinema
Il primo incontro tra fiaba e cinema avviene nel 1899 in “Cendrillon” del maestro francese Georges Méliès: un corto di sei minuti basato sulla fiaba di Cenerentola, in cui le scene sono quadri in movimento, dove si vede e si respira arte.
Eccolo e Buona visione
Le fiabe sono le custodi del fluire dell’esistenza, testimoni di un mondo da non dimenticare. Con loro s’impara e s’insegna, si tiene in vita il passato, mentre si lascia una traccia del presente nel futuro.
Cerchiamole e inventiamole, raccontiamole e ascoltiamole.
Fonti:
royalsocietypublishing.org
academia.edu “Il viaggio fiabesco nelle Piacevoli notti di Straparola”
edisco.it
academia.edu “Lʼeterno fascino della fiaba al cinema: tra visioni fantasiose, dark e seduzione”
academia.edu “Il fairy tale come modello di costruzione narrativa: una lettura trasversale della tradizione irlandese”
italianisti.it