2 _ Spazio Miretti Giardini “Uno scrigno di natura rigenerante”

Qualche domanda a Flavio Miretti, Matilde Tonelli e Brigitta Balestri

Parliamo di genesi, come ha inizio la vostra storia?

F: La passione per la montagna, per i boschi, il desiderio di condividere questi contesti meravigliosi, la curiosità e il rispetto per la natura, mi hanno portato ad intraprendere un percorso nel mondo dell’ideazione, della creazione e della cura del verde ornamentale. Nel 2000 realizzai il sogno che mi accompagnava da sempre: aprire il mio primo vivaio per coltivare le piante che sarebbero poi diventate protagoniste nei miei giardini. La voglia di crescere, l’amore per il lavoro e l’energia trainante delle piante, hanno portato l’attività a svilupparsi velocemente tanto che nell’aprile del 2005, ho inaugurato il nuovo vivaio. Negli anni a venire la qualità professionale a cui ambivo mi ha portato ad aprire un piccolo ufficio di progettazione all’interno del vivaio. Nel 2019 Matilde Tonelli è diventata mia collaboratrice nella progettazione di giardini e studio di ambientazioni e l’anno scorso si è unita anche Brigitta Balestri. Condividendo la passione per i giardini naturalistici abbiamo posto al centro della nostra attenzione lo sguardo alla natura, guidati dal desiderio di rendere i nostri giardini luoghi in cui mettere radici e provare emozioni. 

L’ambizione di voler creare uno spazio dove le persone possano sentirsi in sintonia con l’ambiente naturale si sta ora materializzando nella progettazione di un ampio giardino didattico collegato al vivaio che verrà aperto al pubblico nell’autunno del 2025. 

In che modo la natura ispira i vostri progetti e il vostro stile di vita? 

Condividiamo il desiderio e il bisogno di sentirci parte della natura che ci circonda, in cui spesso ci immergiamo. La percezione di quell’istante di profondo contatto con la vita e con ciò che siamo è ciò che vorremmo suggerire nei nostri giardini, facendo tesoro delle nostre esperienze. Crediamo nel valore dello stupore e della curiosità che proviamo nell’osservare la natura che cresce e muta insieme a noi durante l’anno. Questo è il nostro nutrimento, il valore che ci guida nel progettare, desiderando lo stesso anche per le persone che si rivolgono a noi. 

Come immaginate il vostro “paesaggio mentale” quando create? Ci sono luoghi reali o immaginari che vi guidano? 

Ognuno di noi è affezionato ai suoi paesaggi: Flavio trova ispirazione specialmente nei contesti montani di bosco e sottobosco, praterie e brughiere, ambienti in cui spesso trova rifugio e occasione per riconnettersi con la natura, sè stesso e con gli altri.  

A guidare Matilde sono i paesaggi suggestivi dei viaggi, immagini richiamate alla memoria attraverso i sensi, le sensazioni evocate dai luoghi, infine i paesaggi dell’immaginazione, che la mente plasma leggendo storie nei libri. 

Brigitta quando progetta si immerge nelle dolci colline maremmane. Terra arida, vento caldo, azzurri che si mescolano fra mare e cielo, fino a fondersi con le foglie e i rami. Il contrasto fra antiche bellezze e nuovi germogli, fra alcune pietre e coraggiose fioriture, diventano un inno alla vita e alla bellezza. 

Quali sono le persone che più vi hanno ispirato in ambito artistico e professionale?   

I grandi paesaggisti come Piet Oudolf, Nigel Dunnett e Adam Bloom, a cui ci ispiriamo per creare scenari in cui le piante sono le vere protagoniste dei giardini. Da loro cerchiamo di imparare gli abbinamenti e l’uso sapiente delle erbacee perenni per stupire e meravigliare con le loro trame, tessiture, fioriture e stagionalità. Sarah Price per la cura del dettaglio botanico che dona eleganza e ricercatezza alle ambientazioni. Dan Pearson per il suo catturare istanti di storia attraverso le piante in dialogo con l’architettura. 

Di grande ispirazione sicuramente è stato il punto di vista di Gilles Clément che offre riflessioni sulla dinamicità e concetto di insieme, riferendosi al pianeta e a come lo stiamo trasformando. 

Cosa significa per voi giardinaggio evoluto? 

Significa ispirarsi alla natura e ai contesti naturali per concepire la nostra idea di giardino, un giardino compatibile e conforme alle risorse disponibili, adatto e sapientemente inserito nel suo contesto, che sa contare su stesso per prosperare e anche sopravvivere. Un giardino di cui prendersi felicemente cura, senza essere schiavi della perfezione. Un giardino e un giardinaggio aperto alla vita. Nel pratico, un giardinaggio evoluto avviene attraverso un riavvicinamento alla natura, attraverso un agire ricomponendo contesti verosimilmente naturali. La scelta di non ricorrere all’utilizzo di materiali sintetici, per estendere il recupero del legame con la natura in tutti i modi possibili. 

Qual è la vostra personale forma d’esercizio per la meraviglia? 
La semplicità. La scoperta della meraviglia nelle cose semplici, nei paesaggi che attraversiamo, nel rincorrere una farfalla, nel profumo di un fiore. 

Quale emozione o sensazione sperate si provi entrando in contatto con il vostro lavoro? 

Sensazione di risveglio, riscoperta attraverso i sensi più primordiali del legame con la natura che da sempre accompagna l’uomo ma che abbiamo dimenticato. Ritorno ad emozionarsi con le cose semplici come i fiori, i profumi, le forme, i colori, il suono dell’acqua e degli uccelli, la semplice osservazione della natura che ci circonda.  

La sensazione infine di essere rigenerati, di staccare dal caos mediatico e dalla frenesia della quotidianità, ritrovando la sintonia energetica con la natura. 

Cinque parole per voi strettamente legate al concetto di Giardino dell’Eden. 
Viaggio, riscoperta, desiderio, rispetto, contatto. 

Flavio Miretti
Matilde Tonelli
Brigitta Balestri
Flavio Miretti
Matilde Tonelli
Brigitta Balestri

Bio

Flavio Miretti inizia la sua attività professionale come manutentore del verde nel 1999. Nel 2000 apre il primo vivaio e avvia la sua attività come vivaista e progettista di giardini.  

 

Matilde Tonelli diventa Garden Designer dopo aver conseguito la laurea magistrale in Biologia dell’Ambiente e un Master in Garden Design. Nel suo lavoro coniuga l’amore per la botanica e per i paesaggi di origine con il desiderio di creare storie di vita in giardino. 

 

Brigitta Balestri cresce fra i colori e i profumi della Maremma, appassionandosi alle piante e ai paesaggi ricchi di storia e di vita. Completa il percorso universitario in Architettura del Paesaggio scoprendo l’arte, lo studio e la dedizione alla base della progettazione dei giardini. 

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