Natura leggendaria: le ninfee giganti dell’Amazzonia

Testo di Paola Fasana

Tra i tesori dell’Amazzonia


Dove anche il più grande degli uomini si sentirebbe schiacciato dall’immensità e maestosità della natura, dove la biodiversità è la regola e non l’eccezione, si nasconde una rarità: la Ninfea gigante o Victoria regia.

Nella foresta pluviale più grande al mondo, gli alberi si innalzano al cielo come colonne, la loro solidità è un porto sicuro per la vita. I corsi d’acqua e le paludi si fanno strada tra felci e mogani. Le chiome degli alberi formano un fitto tappeto e proteggono lo strato appena sottostante, lo strato delle liane: un vero e proprio “mondo di mezzo” dove vive la maggior parte delle specie.
Estesa su una superficie di 6,7 milioni di km², l’Amazzonia ospita non solo un’infinita varietà di piante e animali, ma è anche la Casa di innumerevoli popolazioni indigene, il cui legame con la natura è ancestrale.

La leggenda


Tra i Tupi-Guarani c’era una bella fanciulla, talmente attratta dalla luna fino a desiderare di trasformarsi in una stella per starle vicino. Ogni sera, al tramonto, aspettava trepidamente il sorgere della luna e l’ammirava risplendere nella volta celeste.
Con il passare del tempo il desiderio della giovane crebbe sempre più.
Una sera in cui la luna sembrava risplendere, se possibile, più luminosa del solito, la fanciulla decise di addentrarsi nella palude con l’aiuto di una canoa, per avvicinarsi il più possibile al riflesso della luna sulle acque. La giovane rimase estasiata e rapita da tanta bellezza. Non contenta, cercò anche di sfiorare con le dita la superficie dell’acqua illuminata, ma perse l’equilibrio e cadde. In pochi istanti, la tragedia: non sapendo nuotare, fu inghiottita dalle acque stagnanti della palude e non riemerse più.

La luna vide tutto e ne fu molto colpita, decidendo così di trasformare la ragazza in uno splendido fiore a forma di stella, che ancora oggi appare nella palude con le sue grandi foglie tonde e galleggianti.

La giovane era così diventata la “stella delle acque”, diversa da tutte le altre.

Fonti:
ambranna.blogspot.com
sma.unipi.it
it.upwiki.one
triportrek.it
raiplay.it

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