Testo di Eleonora Diana
Si tratta di una questione spinosa: è nato prima il cardo o il carciofo?
Stessa famiglia, sapore simile, ma evoluzioni diverse.
Le due C, molto probabilmente, risalgono infatti ad un comune antenato: il cardo selvatico.
Tutta colpa del cuore dei capolini!
Sembra che gli uomini primitivi estraessero la polpa del cardo dalle sue infiorescenze, per poi gustarla. Si trattava del saporito cuore dei capolini.
Come nella maggior parte delle volte accadeva che a buon sapore corrispondesse una pronta addomesticazione. E così fu: il cardo selvatico si trasformò in cardo comune.
Non sappiamo esattamente né quando questo processo iniziò, né quando ebbe termine, di sicuro l’usanza di gustare il cuore del cardo selvatico sopravvisse in alcune zone.
Goethe ne parlerà profondamente stupito, quando osserverà due gentiluomini siciliani, incontrati per caso, mangiare il cardo selvatico lungo la strada, pulito ed estratto con il loro cuteddhu.
Nel I sec. d.C. Plinio raccontò della sua coltivazione in Sicilia, nei dintorni di Cartagine, a Cordova in Andalusia dove era considerato un lusso.
Apicio proponeva ricette per gustare non solo i suoi cuori, ma anche i boccioli.
Poi un silenzio di mille anni. Il cardo era sparito!
Il ritorno del cardo e la scissione dal bel carciofo
Furono gli arabi con la loro espansione a regalare nuove tecniche di coltura all’Andalusia. Grazie a queste novità, si sviluppò da una parte la crescita del suo fiore, il famoso capolino, dall’altra il gambo.
Così, gradualmente, le due C si distinsero per diventare “cardo” e “carciofo”.
Tutte le donne del carciofo
Il viaggio del carciofo verso l’Italia è databile intorno al 1400, diventando poi uno dei piatti preferiti di Caterina de’ Medici. Si narra che sulla sua tavola ci fosse sempre “una montagnetta” di carciofi e che lei se ne ingozzasse. Si racconta inoltre che, in quell’epoca, i carciofi avessero proprietà afrodisiache e che il loro consumo fosse bandito alle donne: Caterina, da vera carciomaniaca, se ne infischiava, mangiandoli placidamente in pubblico.
Non è solo Caterina ad essere collegata alla storia del carciofo. Un’altra grande personalità femminile ha qualcosa a che fare con lui: Marilyn Monroe.
Infatti, agli inizi della sua carriera, a 22 anni, quando non ancora bionda e con la pettinatura che noi conosciamo, fu eletta Reginetta del carciofo di Castroville.
Fonti:
“La favolosa storia delle verdure” Évelyne Bloch-Dano (add editore, 2017)
colturaecultura.it
artichokerecipes.co.uk