Testo di Anna Rapisarda Visual Designer
Dall’ombra delle foreste messicane
Dal piacere alla morte, alla guarigione sono solo alcuni “poteri” che il regno vegetale ha sull’uomo.
E la magia di questo momento, il passaggio dall’autunno all’inverno, è l’atmosfera ideale per raccontare Salvia divinorum, la “salvia degli indovini”.
Luogo e tempo in cui i destini di questa pianta e dell’uomo si sono incontrati, rimangono tra i misteri più fitti del suo passato.
Abita nelle foreste tropicali messicane, in luoghi ombrosi e umidi. Le sue potenti proprietà psicoattive si scatenano quando ne vengono masticate le foglie, fumate o bevute come tè.
Tra sciamanesimo, religione, medicina e occulto
Dalla notte dei tempi, Salvia divinorum è protagonista di rituali religiosi, divinatori e curativi degli Indios Mazatechi messicani, con cui preparano una bevanda che induce visioni, nella convinzione che la pianta sia una manifestazione fisica della Vergine Maria.
Preparati della medicina tradizionale con questa salvia hanno proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, mentre in molti Paesi è usata come droga ricreativa.
Tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso viene scoperta dalla scienza occidentale, oltre ad entrare nel mondo dell’occulto. Attualmente, in Europa, è molto diffusa nelle comunità di “streghe”.
Tattiche di sopravvivenza
Attraverso le sue strategie, ancora una volta, la natura dimostra la silenziosa, potentissima, irresistibile attrazione che esercita sull’uomo.
Michael Pollan, nel suo libro “La botanica del desiderio” scrive “Gran parte delle sostanze chimiche prodotte dalle piante sono progettate […] per indurre le altre creature a lasciarle in pace: veleni mortali, sapori disgustosi, tossine che confondono la mente dei predatori. Ma molte altre sostanze prodotte dalle piante hanno esattamente l’effetto opposto: attirano gli altri esseri viventi risvegliandone e gratificandone i desideri”. Uomo incluso ovviamente.
Fonti:
madameblatt.it
“La botanica del desiderio. Il mondo visto dalle piante” Michael Pollan (ilSaggiatore, 2014)