Testo di Anna Rapisarda Visual Designer
Ogni anno, tra le migliaia di nuove specie vegetali e animali scoperte nel mondo, è sempre molto alto il rischio di estinzione prima della scoperta stessa o nel momento in cui avviene.
Esplorazione e ricerca sono perciò fondamentali per la protezione e il ripristino della biodiversità sulla Terra: come la biomimetica insegna, ogni specie può contribuire al miglioramento della vita.
Tra le specie vegetali più particolari scoperte nell’anno appena trascorso
Victoria boliviana, la ninfea gigante più grande del mondo
Una pianta acquatica enorme con foglie dal diametro di oltre 3 m.
Classificata dalla comunità scientifica come specie “Vulnerabile”, può sopravvivere all’estinzione solo attraverso un importante e costante lavoro di conservazione e ricerca.
Sternbergia mishustinii, il “Narciso invernale” turco
Nonostante venga ufficializzata nel 2022, la sua scoperta risale al lontano 1997, grazie all’esploratore naturalista ucraino Ruslan Mishustin – Università Statale di Kherson, durante una visita in Turchia.
Dopo aver raccolto il seme della sconosciuta bulbosa e averla coltivata per 4 anni, scopre che la pianta appartiene al genere “narciso invernale”.
Una specie unica, il cui nome, dopo anni di ricerche su foglie e semi, viene ora dedicato a Mishustin.
I suoi fiori, piccoli e di colore giallo zolfo, sbocciano tra ottobre e novembre. Meno di 300 gli esemplari: vivono tutti nel medesimo luogo, mantenuto segreto per garantirne la sopravvivenza.
Carpotroche caceresiae
Albero delle foreste pluviali di Honduras e Nicaragua, dai frutti alati e dal nome dedicato all’ambientalista Berta Cáceres Flores (1871-2016) per il coraggio e la costanza nell’opporsi alla distruzione degli habitat naturali e alla perdita di terre indigene in Honduras.
Raggiunge un’altezza di 15 m, ha fiori a forma di stella che crescono direttamente dal tronco principale.
Eugenia paranapanemensis
Una delle sopravvissute della Mata Atlântica (Foresta Atlantica) del Brasile, di cui rimane solo il 7% della superficie originaria, abbattuta per dare spazio alle coltivazioni di mais, soia, cotone, cereali e per gli allevamenti di bestiame.
Cresce fino a 27 m, i suoi frutti giallo-arancio brillante hanno un sapore unico, tra amarena ed eucalipto.
È nell’elenco delle piante in pericolo critico di estinzione, ma ci auguriamo che i progetti di conservazione e la ricerca per scoprirne altri esemplari, cambino il suo destino.
Fonti:
greenreport.it