Natura sensitiva e Old Tjikko

Testo di Anna Rapisarda Visual Designer

L’aspetto lascia un po’ a desiderare, l’imponenza non è certo la sua caratteristica principale, eppure è probabilmente l’albero più antico del mondo: un esemplare di abete rosso che vive nel Parco Nazionale Fulufjället, in Svezia. Si chiama “Old Tjikko”, come il cane di Leif Kullman, il geologo che l’ha scoperto.

Il decano incontrastato della vita sulla Terra

La datazione al carbonio delle sue radici ha rivelato un’età incredibile: 9.560 anni.
La sua storia comincia quando l’uomo stava ancora imparando ad arare, e soltanto 2.000 anni dopo che “Old Tjikko” aveva messo le prime radici, i nostri antenati imparavano a fondere il rame. Ha accompagnato l’intera storia della civilizzazione e potrebbe aver trascorso millenni come arbusto, prima che il clima si sia riscaldato fino a farlo crescere e diventare l’esile abete di oggi.

Il vecchio saggio

L’incredibile longevità di questa pianta deriva dal suo intricato apparato radicale e dalla capacità di clonare se stessa.
Quando nel 2004 Leif Kullman lo scoprì, gli scienziati ebbero subito il presentimento che “Old Tjikko” appartenesse ad un antico organismo clonale, e la datazione al carbonio diede loro ragione, svelando la reale età delle sue radici. Quando muore il tronco, che può vivere 600 anni al massimo, ne spunta un altro dallo stesso apparato radicale, permettendo così alla pianta di rigenerarsi continuamente.

Le incredibili risorse della natura…

Fonti:
vanillamagazine.it 
repubblica.it

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