Per un giardino nomade

Qualche domanda a Clara Chiesa, Diletta Dones, Hadoyka Bevilacqua Nobre e Valeria Anelli

Parliamo di genesi, come ha inizio la vostra storia?

La nostra storia è nata dalla collaborazione come freelance in un rinomato studio floreale a Milano. Ognuna di noi proviene da un percorso diverso, ma siamo unite dalla passione per la botanica e la bellezza. Abbiamo trovato nel nostro incontro una corrispondente sintonia che ha dato il via a questo collettivo. Le nostre installazioni trasformano i luoghi, invitando a un nuovo dialogo tra uomo e paesaggio. Amiamo creare spazi effimeri dove il verde diventa narrazione.

In che modo la natura ispira i vostri progetti e il vostro stile di vita? 

La natura è una fonte inesauribile di ispirazione per il nostro lavoro. Nei progetti di scenografia e design floreale, osserviamo come gli elementi naturali si intrecciano, creando ambienti che raccontano storie e suscitano emozioni. La luce, le forme e i colori del paesaggio ci guidano nella creazione di spazi che si trasformano e si adattano. Nelle nostre installazioni, cerchiamo di catturare l’armonia e la bellezza spontanea della natura, portando nei luoghi in cui lavoriamo un pezzo di quella naturalezza che ispira ogni nostra creazione.

Qual è la vostra personale forma d’esercizio per la meraviglia? 
La nostra forma di esercizio per la meraviglia è praticare l’osservazione sensoriale nell’insieme e nel dettaglio. Ogni passeggiata tra piante e fiori diventa un’occasione per scoprire nuove forme, colori e profumi, che ci sorprendono e alimentano la nostra creatività. Cerchiamo di coltivare la meraviglia anche nel nostro lavoro, facendo in modo che ogni progetto, ogni installazione, risvegli un senso di stupore in chi li osserva.

Quali sono le persone che più vi hanno ispirato in ambito artistico e professionale?   

Avendo percorsi molto diversi possiamo citare alcuni nomi da cui ognuna di noi è stata ispirata nella sua carriera professionale. Enrico Mulazzani ha educato Clara all’osservazione nel dettaglio della materia e della forma, Hadoyka è stata ispirata per la sua crescita artistica dallo scrittore Rogger Scruton e Carol Nobrega, fondatrice FLO atelier botanico a San Paolo, Valeria è stata influenzata nel suo lavoro dalla fiorista Katie Marx e dallo scrittore Paul Coehlo, Diletta ha preso come modello personale Sonja Ingegerd Andersson, fondatrice del brand Sia.

Quale opera d’arte/oggetto di design posizionereste al centro di un’esposizione? 
Al centro di un’esposizione posizioneremmo un’opera che dialoga con il paesaggio in modo unico, in un silenzioso dialogo con la terra, è allo stesso tempo radicale e semplice nella sua forma. A Line Made by Walking, 1967, una linea retta scolpita sul terreno calpestando l’erba.

Quale emozione o sensazione sperate si provi entrando in contatto con il vostro lavoro? 
Il nostro intento è trasportare l’osservatore in una dimensione meditativa attraverso la bellezza, offrendo un’esperienza che diventi una pausa nel flusso della vita quotidiana. Desideriamo che ogni momento trascorso con il nostro lavoro stimoli una riflessione profonda, favorendo la connessione con sé stessi e con la natura. Vogliamo che chi osserva si senta avvolto dalla bellezza, capace di apprezzare la delicatezza e la forza della natura, trovando un senso di equilibrio, serenità e rinnovata consapevolezza

Cinque parole per voi strettamente legate al concetto di Giardino dell’Eden. 
Equilibrio, coesistenza, biodiversità, armonia, bellezza.

Clara Chiesa
Diletta Dones
Hadoyka Bevilacqua Nobre
Valeria Anelli
Clara Chiesa
Diletta Dones
Hadoyka Bevilacqua Nobre
Valeria Anelli

Bio

Clara Chiesa, Milano, 1991. Laureata in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, chiude il suo percorso di studi all’università Iuav di Venezia, formandosi con professionisti di fama internazionale nel settore teatrale. La sua carriera ha inizio come assistente per un importante scenografa teatrale di Milano e prosegue come freelance collaborando con grandi nomi del settore dell’allestimento, spaziando dal teatro a vetrine di alta moda fino al mondo dei grandi eventi. Dal 2023 collabora come freelance con importanti studi floreali di Milano, approfondendo gli aspetti legati alle grandi installazioni botaniche. 
  

Diletta Dones, Milano, 1984. Laureata in Scenografia teatrale all’Accademia di Belle Arti di Brera, dopo varie esperienze in produzioni teatrali e cinematografiche, si avvicina al mondo della decorazione floreale tramite una famosa azienda del settore. Da allora la passione per tutto ciò che riguarda il connubio tra il mondo floreale e gli allestimenti non ha fatto che crescere.  
La sua carriera evolve poi grazie a collaborazioni con professionisti del settore, spaziando tra moda, pubblicità ed eventi.  
Nel 2024 realizza un piccolo sogno, aprendo uno spazio dove poter coltivare e condividere le proprie idee creative. 

 

Hadoyka Bevilacqua Nobre, Fortaleza / Brasile, 1993. Nel 2017 si trasferisce da San Paolo a Milano e crea il brand “ebotanical”. Inizialmente focalizzata sul kokedama, nel 2022 consolida le sue competenze botaniche con un percorso di studi (ITS Fondazione Minoprio) approfondendo la sua passione per il mondo floreale e orientandosi verso nuove sfide professionali nel settore, collaborando come freelance per importanti studi di allestimento floreale. 

 

Valeria Anelli, Monza, 1996. Inizia a lavorare come fiorista in Italia nel 2016 dopo il diploma di scuola superiore. Successivamente decide di realizzare il sogno di viaggiare inseguendo i fiori e l’arte floreale dall’Irlanda all’Australia. Nella sua carriera ha avuto modo di spaziare e lavorare in tutti gli aspetti della professione. Dal 2023 crea VflorA design: un brand che vuole raccogliere e raccontare il suo percorso creativo.  

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