Testo di Anna Rapisarda Visual Designer
A Genova
Un antico borgo di pescatori con case colorate e arroccate sulla collina, adagiato su una profonda insenatura.
La sua piccola spiaggia di ciottoli, il porticciolo e le barche, le viuzze strette che salgono, scendono, si aprono al mare. Tanti vasi e vasoni con succulente di ogni grandezza, morbidezza, spinosità.
È un mondo a parte. È Boccadasse, il cui stesso etimo è leggenda: da Boccadaze (Bocca d’asino) a un’antica famiglia, a ruscelli ormai scomparsi.
La leggenda
Si racconta che tutto ebbe inizio intorno all’anno Mille, quando un gruppo di pescatori spagnoli, in fuga da una terribile tempesta, trovò riparo nell’insenatura naturale, salvandosi e fondando il borgo. La leggenda continua nel nome del loro capitano, De Odero o Donderos, dal quale deriverebbe Dodero, un diffuso cognome cittadino.
Tra le maglie di questo pittoresco intreccio etimologico geografico paesaggistico, si narra che da Boccadasse potrebbe derivare il nome di La Boca, un quartiere di Buenos Aires abitato da immigrati di origine genovese.
Fonti:
“Il giro di Genova in 501 luoghi. La città come non l’avete mai vista” Aldo Padovano (New Compton Editori, 2016)
genovatoday.it