Dalla collezione GARDENStudio ‘il giardiniere goloso’ ecco in anteprima una selezione delle oltre 30 specie e varietà che popolano “Kosmos”, l’installazione nel Padiglione Centrale.
Blechnum appendiculatum
Questa bella felce sempreverde di piccole o medie dimensioni è originaria degli USA meridionali e dei tropici americani, dove si trova in ambiente mesofilo, dai 30 ai 1500 mt slm, su rocce o substrati rocciosi sempre umidi, in ombra o mezz’ombra. È caratterizzata da fronde leggermente spiralate che sono dapprima rosate poi virano al verde: alla base dello stipite, sul rachide e nella pagina inferiore delle lamine si trovano peli ghiandolari che distinguono questa specie dalla simile B. occidentale, il cui stipite rimane rosso anche man mano che la fronda matura. È una felce molto longeva e può resistere a periodi di siccità moltiplicandosi agevolmente per via vegetativa grazie alla straordinaria capacità stolonifera che la porta a colonizzare ampie aree, tanto da essere in grado di sopprimere piante endemiche ed essere considerata infestante nei luoghi dove si è naturalizzata (per esempio Hawaii). È particolarmente adatta a tappezzare zone fresche e ben drenate nel sottobosco dove aggiunge una piacevole nota di colore grazie all’insolita sfumatura rosa delle nuove fronde.
Blechnum chilense
‘Costilla de vaca’ in cileno. Supera il metro d’altezza e, nel tempo, può produrre un piccolo ‘tronco’ alto poche decine di centimetri.
Caratterizzata dal dimorfismo fogliare tipico del genere, ha fronde con pinne dai margini ondulati e particolarmente coriacee, di un bel verde scuro. È assolutamente resistente alle basse temperature, testata in vivaio a -10°C, e in grado di colonizzare lentamente il terreno grazie ai rizomi sotterranei da cui germogliano sempre nuove piante. Vive in ombra o mezz’ombra e prospera quando il terreno è ben drenato, asciutto in profondità ma organico, soffice e umido nello strato superficiale (30 cm). È una pianta straordinaria dal punto di vista architettonico e difficilmente paragonabile ad altre felci, imperdibile per gli appassionati del genere ma anche per gli esteti del giardino.
Dryopteris sieboldii
Senz’altro la più insolita per quanto riguarda la forma delle fronde, così ampie, carnose e ‘inquietanti’ quando le pagine inferiori si ricoprono di spessi sori rotondi. Sempreverde entro i -10°C, semipersistente oltre, questa bellissima felce originaria del Giappone e delle province sud-orientali della Cina è dedicata a Philipp Franz Von Siebold, famoso medico, botanico e viaggiatore tedesco. A lui si deve la stesura di ‘Flora Japonica’, la prima opera che descrisse agli europei le meraviglie della flora giapponese da lui approfonditamente studiata.
Dryopteris sieboldii ha un rizoma breve, eretto e robusto, da cui si originano germogli che producono, molto lentamente, bellissime e coriacee fronde. Lo stipite è lungo da 20 a 60 cm, le pinne 20/25 cm, compresa quella apicale, leggermente più ampia. L’aspetto insolito, la consistenza particolarmente sostanziosa delle fronde, fanno apparire Dryopteris sieboldii come una felce tropicale, a dispetto della sua natura: sopporta infatti molto bene i rigori dell’inverno, anche se la neve sciupa irrimediabilmente le belle fronde. Può essere coltivata in interno, mantenendo sempre il terreno fresco.
Polystichum polyblepharum
Questa specie di Polystichum fu originariamente importata dall’oriente per essere coltivata come pianta da appartamento ed è tuttora una delle più diffuse in commercio. Di fatto, le alte temperature all’interno delle abitazioni non si confanno alle sue eccezionali caratteristiche di robustezza e versatilità che la rendono perfetta per il giardino dove le sue fronde arcuate, lucide, di un bel verde intenso, formano cuscini morbidi e persistenti.
Ideale anche per la coltivazione in vaso, è particolarmente piacevole affiancata a piante con foglie chiare quali Hosta e Hakonechloa ed erbacee perenni da fiore.
Per crescere bene deve sentire il freddo in inverno e mal si adatta ai luoghi a clima caldo e privo di escursioni termiche stagionali. Il nome inglese ‘tassel fern’ (felce col fiocco) si riferisce all’insolita forma del germoglio che mentre si svolge rimane con la punta della fronda delicatamente penzolante, a guisa di una nappa. Il nome della specie sottolinea invece la massiccia presenza di scaglie pelose (polyblepharum = molte ciglia) nella pagina inferiore delle fronde. È tra le prime felci da coltivare, per appassionarsi alle pteridofite grazie a risultati sicuri!
Polystichum setiferum ‘Plumosum Densum’
Ecco un altro Polystichum che cattura l’interesse sia degli addetti ai lavori sia dei neofiti.
Se l’immaginario collettivo associa l’idea di felce a quella di fronde simili a pizzi, finemente divise, questa varietà è l’emblema di famiglia. Il nome inglese ‘mossy soft shield fern’ significa ‘soffice cuscino di muschio’ e descrive perfettamente il suo habitus, compatto e morbido, piumoso, elegante. Un ulteriore motivo di interesse è la tendenza di questa varietà a produrre bulbilli sul rachide, consentendo al coltivatore di moltiplicare le piante con facilità. È una felce imperdibile e prospera in terreno fresco ma ambiente non eccessivamente umido, in piena terra o in vaso.
GARDENStudio ‘il giardiniere goloso’
Mezzolara (Bo)
gardenstudio.it