Viaggio con paesaggio e la Torre del Diavolo

Testo di Anna Rapisarda Visual Designer

Amanti del cinema e del paesaggio, ecco a voi uno scenario da film.
Talmente particolare, che Steven Spielberg lo scelse come luogo-protagonista del suo “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.
Si trova negli USA, nello Stato del Wyoming, e il suo nome è Devils Tower. È una torre di roccia alta 867 m circondata dall’omonimo parco nazionale.

L’origine, la storia, la forma


La particolarità della sua forma è leggenda e misteriose sono le sue origini.
Il nome attuale è nato durante una spedizione scientifica del 1875, probabilmente trasformato nel tempo, con il susseguirsi di diverse trascrizioni e interpretazioni. La verità si perde nella storia, ma nel 1906 l’ufficialità viene dichiarata dal presidente Theodore Roosevelt, che contestualmente la riconosce primo monumento nazionale.

È di porfido fonolite e si presume si sia formata sottoterra da roccia fusa circa 50 milioni di anni fa: il magma, spinto verso l’alto, si è raffreddato e indurito nella roccia sedimentaria circostante che successivamente, a causa dell’erosione, ha mostrato la Torre tra i 5 e i 10 milioni di anni fa. Alcune teorie suggeriscono che fosse originariamente parte di un sistema vulcanico, altre un’intrusione sotterranea. Un fenomeno che ha dato origine all’incredibile forma della montagna e agli insoliti pilastri sulle sue pareti, il più grande esempio di giunzione colonnare al mondo.

La biodiversità


La cima è grande quanto un campo di calcio dalla leggera forma a cupola ed è popolata da almeno 28 specie botaniche tra cui fiori selvatici, cactus e, sorprendentemente, dall’Artemisia tridentata che di solito ama habitat più secchi.
Le particolarità non si limitano alla Torre, ma comprendono tutto il parco, dove la biodiversità regna sovrana. I 1347 acri su cui si estende formano un ecotono, luogo dove si incontrano diversi habitat: le foreste delle Black Hills, le praterie delle Grandi Pianure e le aree ripariali del fiume Belle Fourche creano un’infinità di ecosistemi dove vivono più di 500 specie di piante autoctone e non autoctone.

Le leggende


La Torre è considerata sacra da molte tribù di nativi americani come gli Arapaho, i Corvi, i Cheyenne, i Kiowa, i Lakota Sioux, gli Shoshone, …. Qui, ancora oggi, si svolgono rituali considerati sacri, in particolar modo nel mese di giugno, quando è interdetta al pubblico la possibilità di scalarla.

Due sono leggende sulla roccia e sulle colonne che ricordano segni di artiglio.
La storia dei Lakota Sioux racconta dell’attacco di giganteschi orsi a un gruppo di sei bambine intente a giocare e raccogliere fiori su una roccia. Invocato l’aiuto del Grande Spirito, le ragazze si salvano: affinché gli orsi non possano raggiungerle, la divinità solleva la roccia sino al cielo. Nel vano tentativo di scalarla, gli animali cadono, lasciando sulle pareti i profondi segni dei loro artigli.

Nella leggenda dei Kiowa la storia è la medesima, ma con un’aggiunta…
Le protagoniste sono sette e, raggiunto il cielo, vengono trasformate nella costellazione delle Pleiadi.

Fonti:
nps.gov
newsmaven.io
plantsandrocks.blogspot.com

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