L’Anemone, il fiore del vento.
Il nome generico Anemone venne usato per la prima volta da Teofrasto, filosofo e botanico greco (371 a.C – 287 a.C.), che successe ad Aristotele nella direzione della Scuola peripatetica, e deriva dal greco ánemos (άνεμος), vento.
Anche Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, racconta che l’etimologia del nome sia da attribuire al vento: “il fiore si apre solo quando soffia il vento, e da questa peculiarità la pianta ha preso il nome”.
Leggende greche e cristiane ne raccontano la nascita e diverse sono le sue simbologie, come la fortuna, l’amore incorruttibile, l’ingresso in una nuova fase della vita.
Il genere Anemone comprende circa 120 specie erbacee, perenni, con radici rizomatose, tuberose, quasi tutte rustiche, coltivati principalmente per i fiori a coppa, la cui colorazione varia dal bianco puro al viola intenso, e caratterizzati da un nucleo centrale di stami ben evidenti.
A seconda delle specie, l’anemone si può coltivare in giardino o in vaso oppure come fiore da recidere.
Le specie si dividono generalmente in tre gruppi, in relazione al periodo di fioritura: fine inverno/primavera, primavera/inizio estate, fine estate/autunno.