EDENtity

Qualche domanda a Katerina Korshun 

Parliamo di genesi, come ha inizio la tua storia?

Una metà del mio cuore è fatta di feltro, l’altra è intrecciata di rametti e fili d’erba. Il tessile e la natura sono la mia passione e fonte di ispirazione fin dall’infanzia. 

Sono cresciuta in Kazakistan, in una famiglia di artisti. Fin da bambina creavo costantemente: disegnavo, ricamavo, raccoglievo foglie e fiori per realizzare erbari. Il mio tesoro era una borsa piena di scampoli colorati: mia madre cuciva abiti per noi, io per la mia bambola. Da adolescente realizzavo i miei vestiti e sapevo già che sarei diventata stilista. 

Ho frequentato una scuola d’arte nella mia città natale e poi ho scelto di dedicarmi al design di moda. Mi sono laureata all’Università Tecnologica Statale di Vitebsk, Belarus, dove ho approfondito pittura, disegno, composizione e storia dell’arte e del costume.  

La svolta è arrivata nel 2009, quando mi sono trasferita a Praga e ho scoperto l’incredibile potenziale del feltro. Ho trovato in questo materiale una plasticità unica, calore e infinite possibilità creative. Mi sono concentrata sulla reinterpretazione artistica di un antico mestiere, sperimentando con materiali naturali per dare a questa tecnica una voce contemporanea. 

Ho iniziato a creare abiti e accessori unici di lana e seta e nel 2014 ho fondato la Scuola di Feltro Contemporaneo. In dieci anni di attività ho formato migliaia di studenti. 

Negli ultimi anni il mio desiderio di esprimermi attraverso l’arte si è fatto più forte. Ho iniziato a creare arazzi in cui, attraverso le fibre naturali, racconto il profondo legame tra uomo e natura. Credo che l’arte possa aiutarci a riscoprire la sacralità del mondo che ci circonda. 

Così è iniziato un nuovo capitolo della mia vita, in cui le due metà del mio cuore battono all’unisono, pronte per nuove scoperte. 

In che modo la natura ispira i tuoi progetti e il tuo stile di vita? 

La natura è il mio più grande maestro e il tema centrale della mia ricerca artistica. Osservo i suoi ritmi, le sue trasformazioni, la sua capacità di creare armonia anche negli opposti.  

Ho scelto di lavorare con materiali naturali, come la lana e le fibre vegetali, perché possiedono un carattere proprio, una vita che non può essere imposta, ma solo guidata. Creare con questi materiali significa entrare in dialogo con la natura stessa, ascoltarne la voce e trovare un equilibrio tra il gesto umano e le proprietà intrinseche della materia. Questo processo è per me una forma di meditazione, un esercizio di attenzione e rispetto 

Scelgo materiali sostenibili, recupero scarti tessili per dar loro nuova vita e mi attengo a una filosofia di riduzione degli sprechi 

Qual è la tua personale forma d’esercizio per la meraviglia?

Per me, la meraviglia nasce dall’osservazione attenta della natura e dai suoi infiniti dettagli. Guardo come si formano le trame sulle rocce erose dal vento, come la luce gioca sulle superfici dell’acqua, come le piante seguono il loro ritmo di crescita. Questi processi mi affascinano e trovano eco nelle mie opere. 

Cerco rime e simmetrie tra il mondo naturale e quello interiore: le trasformazioni della materia e quelle dell’anima si rispecchiano in modi sorprendenti. Questo sguardo mi permette di vedere connessioni inaspettate e di tradurle nel linguaggio astratto delle fibre. 

Un altro esercizio fondamentale è il dialogo con i materiali. Da 15 anni lavoro con la lana, ma questo materiale vivo non smette mai di sorprendermi e di spingermi verso nuovi esperimenti. Ogni fibra ha una propria volontà, una propria energia, e creare con essa significa accettarne l’imprevedibilità. Lascio che siano la lana e la seta a suggerirmi la direzione, permettendo loro di intrecciarsi organicamente, proprio come accade nei processi di crescita e trasformazione della natura. Questo atteggiamento mi mantiene aperta alla scoperta, trasformando ogni opera in un’esperienza di ascolto e meraviglia. 

Quali sono le persone che più ti hanno ispirato in ambito artistico e professionale?   

Una delle figure che più mi ha ispirato è Olga de Amaral. Ammiro il suo approccio innovativo nel reinterpretare le tecniche tessili tradizionali e la sua capacità di trasformare la fibra in pura espressione artistica. Il suo lavoro dimostra come il tessile possa trascendere la sua funzione originaria e diventare un mezzo di esplorazione dello spazio, della luce e della materia, creando opere che sono allo stesso tempo radicate nella tradizione e rivoluzionarie. 

Mi ispirano anche gli impressionisti, in particolare Claude Monet e Odilon Redon. Monet mi insegna a cogliere la vita nell’istante, a osservare i sottili cambiamenti della luce e delle atmosfere. La sua capacità di rappresentare la natura in continuo mutamento è qualcosa che cerco di portare nel mio lavoro. Redon, invece, mi affascina per il suo linguaggio visionario e poetico, per il modo in cui trasforma la realtà in sogno e simbolo. Da entrambi imparo l’importanza del gesto dinamico e della sensibilità cromatica, elementi che porto nel mio lavoro con fibre naturali. 

Quale opera d’arte/oggetto di design posizioneresti al centro di un’esposizione?

Per me, l’opera d’arte che posizionerei al centro di un’esposizione sarebbe un lavoro che esplora la spazialità e la trasparenza. Immagino un pezzo con inserti di seta trasparente tra le parti di feltro, disposto in modo da poter essere osservato da entrambi i lati. Questo creerebbe un effetto di “sguardo attraverso”, ricordando che la realtà è multilivello e che possiamo vederla da prospettive diverse

Quale emozione o sensazione speri si provi entrando in contatto con il tuo lavoro?

Entrando in contatto con il mio lavoro, spero che lo spettatore possa provare una sensazione di armonia e serenità. Le opere, attraverso i loro grandi formati e le superfici tattili, invitano a fermarsi, a lasciarsi avvolgere da un’atmosfera di calma, lontana dalla frenesia quotidiana.  

Cinque parole per te strettamente legate al concetto di Giardino dell’Eden.

Armonia, connessione, luce, serenità, meraviglia  

Katerina Korshun

Pierre-Alexandre Risser

Bio

Katerina Korshun nasce in Kazakistan nel 1982. Dopo studi artistici, si laurea in design della moda e lavora come stilista, ma nel 2009, dopo essersi trasferita a Praga, scopre il feltro e ne fa il suo linguaggio artistico. Sperimenta con lana e fibre naturali, unendo tradizione e innovazione. Dal 2014 si dedica all’insegnamento e fonda la scuola online di Feltro Moderno. Dal 2021 vive in Italia, dove crea arazzi tessili che esplorano il legame tra uomo e natura.

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