Testo di Davide La Salvia
Cacciatore di piante acquatiche
Water Nursery . Latina
waternursery.it
“Ecco Ninfa, ecco le favolose rovine di una città che con le sue mura, torri, chiese, conventi e abitati giace mezzo sommersa nella palude, sepolta sotto l’edera foltissima. In verità questa località è più graziosa della stessa Pompei, le cui case s’innalzano rigide come mummie tratte fuori dalle ceneri vulcaniche”
(Ferdinand Gregorovius)
Sono nato in Italia, precisamente nella terra di quelle che furono le Paludi Pontine, luoghi dalla bellezza e dal fascino a cui non mi sono ancora abituato.
ll Circeo, con il mito di Ulisse e della maga Circe, Terracina con il tempio di Giove e poi… il più magico: Ninfa e il suo Giardino, incastonato sotto la rupe di Norma, l’antica Norba dalle mura ciclopiche, e tra due antiche strade: l’Appia Regina Viarum e la Pedemontana dei Monti Lepini.
Storie d’acqua e di Ninfe
A dare il nome e sacralità al luogo, il tempio dedicato alle Ninfe, divinità della natura, dei boschi e delle acque, che si trova su una piccola isola emersa dalle acque di un piccolo lago.
Entrando a Ninfa, considerato il giardino romantico più bello del mondo, è come ritrovarsi in una fiaba, dove i profumi delle rose, dei glicini, delle innumerevoli piante, si mescolano al suono dell’acqua che scorre nei tanti ruscelli.
Addentrarsi nella foresta di bambù, camminare sul greto del fiume popolato da enormi Gunnera manicata, che qui hanno trovato un microclima ideale per una crescita prodigiosa, è come viaggiare nel tempo e ritrovarsi prima nell’era dei dinosauri (dei quali erano cibo), e poi dei neanderthaliani, le cui tracce si ritrovano ovunque nell’Agro Pontino.
Qui è palpabile l’antica sacralità dell’acqua, che domina il paesaggio: passo dopo passo, è impossibile non immaginare questo luogo in un tempo lontano, per ritrovarsi davanti al pellegrinaggio rituale verso il tempio a bordo di piccole imbarcazioni.
Impossibile non essere trasportarti in un mondo incantato, dove le Ninfe rendono omaggio alle divinità, portando gli ex voto dei fedeli e dei viandanti.
È strano, direi inspiegabile, che nonostante tutta questa bellezza, la posizione tra due vie così importanti e l’abbondanza d’acqua, questo luogo sia stato abbandonato per secoli, ma lungo i quali l’edera ha colonizzato le rovine medioevali, ammantandolo sempre più di mistero.
Ineffabile fascino e musa delle arti
Il racconto di quanto la dimensione magica di Ninfa abbia ispirato e coinvolto gli artisti è un altro viaggio nel tempo.
Dal gruppo dei XXV della campagna romana che gli hanno dedicato importanti opere, fino ai fotografi contemporanei che hanno catturato e riprodotto la sua bellezza, cercando invano di raggiungere il profondo coinvolgimento emotivo che fisicamente questo luogo trasmette.