Viaggio con paesaggio nelle sacralità dell’acqua

Ph./Edit Martina Morreale

Testo di Anna Rapisarda Visual Designer

“Lo scorrere, il fluire dell’acqua, il suo viaggio possono essere metafora della vita nella sua drammatica precarietà” (Giuseppe Frega)

L’antico valore dell’acqua e del suo paesaggio


In un profondo e lontano passato, il valore dell’acqua, in ogni cultura e religione, era sacro ed elemento fondante del giardino e del paesaggio.

Le analisi e le riflessioni nelle “Storie” di Erodoto, storico e viaggiatore greco, sono fonte preziosa per l’osservazione di questo elemento, la cui mancanza costituiva per i greci un importante tema di studio.

Condizionando l’attività dell’uomo, i corsi d’acqua avevano un’importanza fondamentale e spesso rappresentavano il risultato di importanti opere idrauliche, a patto che fossero sempre a favore del paesaggio e che non violassero l’equilibrio naturale, con il fine di impedire, limitare, prevenire lo sfruttamento abusivo delle acque pubbliche.

Infatti le case, come le aree sacre, dovevano essere protette dagli interessi privati.
Contestualmente alla salvaguardia delle risorse idriche comuni, un’efficace legislazione regolava la salvaguardia dell’ambiente, anche fuori dagli ambiti puramente culturali.

Questo viaggio nel tempo insieme ad Erodoto aiuta a comprendere l’antica gestione dell’acqua con la quale, fondamentale punto di partenza, era contemplata l’azione del paesaggio che, secondo un pensiero condiviso anche da Aristotele, influenzava il carattere dell’uomo.

Ci si immerge quindi nella dimensione dell’antico controllo e uso delle acque, considerando sempre il valore identitario del territorio, che non rappresentava un semplice contenitore dei desideri e bisogni dell’uomo.

Tra antiche siccità e alluvioni


Tra gli innumerevoli studi intrapresi, lo storico ha osservato e messo a confronto due modelli opposti, l’egizio e il greco: in quest’ultimo la produzione agricola, fonte di sopravvivenza, non dipendeva dallo sfruttamento delle acque fluviali, ma esclusivamente dalla pioggia, unica risorsa idrica, che ovviamente era irregolare e minacciata da eventi opposti tra loro come siccità e alluvioni. Non vi ricordano qualcosa di molto attuale questi “eventi opposti”?

Il modello egizio, invece, con l’assenza di piogge, garantiva la sua agricoltura con le piene del Nilo: un minimo dispendio di energia, insieme ad opere idrauliche volte a sfruttare al massimo i vantaggi dell’abbondanza delle acque, come canali artificiali, dighe, gallerie.

La sacralità dell’acqua nel tempo


Ritornare per un istante a quel lontano passato durante il quale in Grecia, Magna Grecia e Roma, fonti e corsi d’acqua, con il loro paesaggio, erano la dimora delle divinità venerate da pastori, boscaioli e viandanti, aiuta ad approdare meglio all’attuale e complesso contesto in cui ci troviamo.
Tra cambiamento climatico, eventi estremi, scioglimento dei ghiacciai, desertificazione, la preziosità dell’acqua è in continua ed esponenziale crescita, fino al punto che la sua ‘sacralità’ è ora diventata economica, fulcro di enormi interessi e motivo di nuovi conflitti.

Il suo valore è “determinato in funzione del giusto prezzo di mercato e sottomesso, quindi, ai processi di appropriazione e di usi privati” (Giuseppe Frega)

Incredibile ma vero: è chiaro che si favorisca e sostenga un’involuzione di pensiero e di gestione delle risorse nel presente, che in verità è “nel futuro” rispetto alle scelte fino ad ora raccontate.

E in giardino?


“La scarsità d’acqua è diventata un pretesto per la diffusione di pratiche (dai prati sintetici alle pavimentazioni impermeabili) che vanno nella direzione opposta a una gestione consapevole. È invece fondamentale favorire le superfici ‘vegetate’ che assorbono calore e contribuiscono a ridurre i problemi di gestione delle acque durante gli eventi climatici anche estremi. Ogni appezzamento di terreno, dal bordo strada al piccolo giardino, può accogliere biodiversità, assorbire anidride carbonica e fissare polveri sottili”.
(Matteo Boccardo, Sostenibilità e Biodiversità di “La Compagnia dei Pensatori”)

Attraverso riflessioni, che non sono necessariamente in linea con i luoghi comuni dilaganti, preparatevi ad immergervi sempre più nella profonda verità.

Fonti:
idrotecnicaitaliana.it
“Sul controllo e l’uso delle acque in Erodoto. Spunti di riflessione” Giovanna Bruno Sunseri (ὅρμος – Ricerche di Storia Antica n.s. 10, 2018)

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