[Concept]
Esercizio di meraviglia.
Caleidos esplora il concetto di casualità, un principio che guida la natura stessa: come nel sottobosco di un giardino selvaggio, dove le piante crescono secondo una logica propria, così le foglie scultoree danzano in uno spazio che sembra vivo, autonomo, imprevedibile.
Non c’è ripetizione, non c’è controllo assoluto, ma un costante divenire.
In questo giardino sospeso tra terra, acqua e cielo, l’arte non è più solo creazione umana, ma un processo organico, vivo, in cui il tempo è il vero scultore e il caso il più grande artista.
Un’opera che si svela lentamente, diversa a ogni sguardo, come un racconto che cambia voce con la luce, le stagioni, il tempo. Acciaio e acqua giocano insieme, riflettendo immagini in continuo mutamento, come foglie d’autunno sospinte dal vento.
Lo spazio si trasforma in un giardino dell’anima, dove natura e presenza umana si intrecciano in silenzioso equilibrio. Il numero tre – terra, cielo, acqua – evoca l’armonia primordiale, mentre la disposizione apparentemente casuale cela un ordine sottile e vibrante.
Caleidos non si impone, ma ascolta e accoglie. È un invito a contemplare, a perdersi e ritrovarsi nel dialogo tra materia e luce. Un inno alla meraviglia dell’imprevisto, alla perfezione che nasce dal caso, alla bellezza che vive nei dettagli inattesi.