Viaggio con paesaggio di lago e Villa d’Este

Testo di Anna Rapisarda Visual Designer

Cernobbio (Co). Villa in stile manieristico, costruita nel 1568 come residenza estiva del Cardinale Tolomeo Gallio, e più volte rimaneggiata.
Giardino formale in parallelo con l’edificio, con lungo viale prospettico, doppia catena d’acqua a cascatelle unica in Lombardia e ampio ninfeo tardo barocco in pietre policrome. Scenografico giardino all’inglese.

Dal 1873 è sede di un albergo tra i più rinomati al mondo, ma in un passato ancor più lontano è dimora di aristocratici, principesse, marchesi, sultani e zar.
Con un viaggio nel tempo, infatti, andiamo ai primi anni del 1800, per raccontare l’atto d’amore di una donna.

Vittoria Peluso, moglie del Generale napoleonico Domenico Pino e proprietaria di Villa d’Este, decide di far costruire il profilo di Saragozza, con le sue fortificazioni e le sue torri, sullo sperone roccioso che ne domina il parco. Un dono al marito che ha appena conquistato la città spagnola.
Chiama a raccolta numerose maestranze tra muratori, fabbri e falegnami che, in brevissimo tempo, erigono le strutture, e nel frattempo inventa innumerevoli stratagemmi per ritardare il più possibile il ritorno del Generale, affinché tutto sia pronto al suo arrivo.

Naturalmente Vittoria organizza l’allestimento di benvenuto al marito, tra suggestive decorazioni e fuochi: la leggenda narra che lo aspettasse, con un elegantissimo abito bianco, in cima a una delle torri.

Oggi sono visibili i resti di quest’opera, non solo dal parco di Villa d’Este, ma si possono scorgere anche transitando sulla Via Regina.

Fonti:
Emilio Trabella, Comitato Scientifico e Gruppo Creativo Orticolario

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